venerdì 29 febbraio 2008

Fake-blog "undicisettembre": ""John"/"ER mejo", in volo radente...la tastiera del PC"

Possibile che un “esperto” di aereonautica ti indichi un link di un modello di un aeromobile per mera precisazione e poi al link trovi due modelli diversi dell’aereo di cui avrebbe voluto segnalarti il modello esatto?!!!

Si!

Tutto questo è possibile sul fake-blog “undicisettembre” e l’esperto in questione è “John”, “ER mejo” di tutti i “debunker” italiani dell’11 settembre…




“John”! ...se avevi dubbi bastava chiedere!
Il Boeing che avresti voluto indicare ai lettori è un Boeing 757-223…
http://aviation-safety.net/photos/displayphoto.php?id=20010911-3&vnr=1&kind=PC

Qualche giorno fa “John” inciampava clamorosamente su “Fakeblogdebunker”, indicando il volo UA 175 con un aereo più grosso e più pesante per meglio congetturare e speculare sui danni conseguiti dalla struttura della torre sud…

http://debunkerfakeblog.blogspot.com/2008/02/fake-blog-aerei-militari-john-er-mejo.html

Sempre qualche giorno fa “John” si cimenta in un altro articolo, stavolta vuol rendere più che ovvia la possibilità di un volo a bassissima quota (4-8 metri) da parte di un aereo passeggeri di linea…

La capacità illusoria dei “debunker”, sta nel fatto che se fai un’osservazione logica come per esempio potrebbe essere: “l’aereo non poteva volare in quel modo e a quella quota”, ti portano un esempio di un volo reale a quota radente il suolo…

Stai attento lettore!

…un pilota con 3000 ore di volo alle spalle può farti questo e altro, ma i dirottatori usciti freschi freschi da un simulatore di volo acquistato per corrispondenza non avrebbero mai potuto effettuare una manovra simile…

Poiché non ritengo che minimamente questa mia affermazione sia attaccabile, sfido i “debunker” italiani a dimostrarmi che un novellino appena uscito da un simulatore, senza mai avere toccato il volantino di un Boeing 757 vero, possa compiere un volo radente simile (4-8 metri dal suolo)…

La presente sfida è valida alla condizione che lo stesso novellino, che avrà dimostrato di non aver mai effettuato un volo su un Boeing 757, uscirà da una virata di 330 gradi trovandosi sul “sentiero” che lo porti sull’ipotetica facciata dell’edificio ideale... (questa manovra è semplicissima per un caccia…a quote di 30 metri dal suolo!!!)

Se perdo la scommessa, a mie spese, a tutti i "debunker" italiani, ofrrirò un pranzo a base di bistecche "fiorentine"...

Se perderanno loro, invece, non pretenderò nulla...

...la semplice mancata riuscita, proverà semplicemente, per l'ennesima volta, che il "debunker" italiano è in malafede.

Forse, il sig. Bernacchia, che scrive tra i commenti del fake-blog “undicisettembre”:
“La domanda corretta da fare ad un pilota dovrebbe essere questa: -Quanto è difficile effettuare una descending turn (scoordinata a piacere) e poi colpire un grossissimo bersaglio stazionario in un punto qualsi(a)si?-“

Lasciamo perdere la segnalazione della “correttezza”, sarebbe più opportuno che il sig. Bernacchia riproponesse la domanda in un altro modo:

La domanda corretta da fare ad un --novellino che avesse solo esperienza di simulatore di volo di 757-- dovrebbe essere questa: -Quanto è difficile effettuare una descending turn (scoordinata a piacere) e poi colpire un grossissimo bersaglio stazionario in un punto qualsi(a)si?-

Per quanto il sig. Pernacchia, che non conosco, possa ricevere tutta la mia stima per la professione che svolge e la passione che indubbiamente lo coinvolge, non posso condividere né l’affermazione data dalla domanda retorica anzi-riportata, né quest’altra affermazione che riporto dal fake-blog “undicisettembre”:


“…non si vola in un simulatore perché si è bravi piloti, ma perché si vuole diventare bravi piloti.”
http://undicisettembre.blogspot.com/2006/12/un-pilota-dilettante-saprebbe.html

(a questo link si evince l’esperienza del sig. Bernacchia: pilota, prima per l'Aeronautica Militare Italiana e poi come ispettore di volo (check captain) per una compagnia aerea di linea. Ho una buona esperienza come istruttore ed esaminatore nei simulatori (per la precisione, uno dei miei compiti era addestrare persone con un livello di esperienza minimo), e ho volato su aerei AWACS della NATO come Aircraft Commander o Comandante d'Aereo (qualificato per le operazioni di rifornimento in volo) e su aerei per la ricognizione marittima a bassissima quota.)

Un allievo si addestra su di un simulatore di volo per apprendere la risposta dei comandi in funzione di un’esecuzione richiesta, un pilota si addestra sul simulatore per approfondire la sua conoscenza…

Un pilota che “passi” da un Ceesna 172 (aereo ad elica per brevetto di pilota privato, o commerciale [non civile]), ad un simulatore di volo (anche simulatore di un Boeing 757) non può, con l’unica competenza della simulazione, avere la stessa sensibilità sui comandi di un volo reale.

È bene che comunque si sappia una cosa: in nessun modo un allievo esce da un simulatore di volo per pilotare un volo di linea…

Pertanto l’esperienza, per essere acquisita, si avvale di simulatori di volo in modo da poter sia risparmiare sui costi d’addestramento e sia ridurre il rischio che è correlato indissolubilmente sia al fattore umano che al fattore “macchina”…

... posso tuttavia condividere di Bernacchia questo e non il resto:
“Il vero valore aggiunto del simulatore risiede nel fatto che si possono provare le procedure in un modo molto più efficiente. Si può riposizionare l'“aereo” su una rotta di avvicinamento rettilinea di 11 miglia, lasciare che l'allievo compia l'avvicinamento, correggere i suoi errori e poi, agendo su un semplice comando, riposizionarlo nello stesso identico punto a 11 miglia di distanza. Si possono provare situazioni pericolose in completa sicurezza, discutendone in tempo reale “congelando” la macchina a mezz'aria; si può giocherellare con il sistema di navigazione, far pratica nell'inserimento dei waypoint [punti di via o di riferimento, N.d.T.], attivare e disattivare il pilota automatico, l'automanetta e così via. I simulatori sono strumenti estremamente efficienti in termini di tempo.”

Ma quando afferma:

“E allora? I simulatori per PC danno il proprio meglio esattamente nelle cose su cui i dirottatori avevano bisogno di esercitarsi: attivazione/disattivazione del pilota automatico, inserimento dei waypoint, automanetta. Chi se ne frega se non si vede in maniera realistica il panorama degli Stati Uniti orientali!”

Uhmmm…

Qualche pilota condividerebbe quest’affermazione? Cioè che la tastiera o lo schermo che propone un volo 3d hanno la stessa sensibilità di un volo reale nel cockpit di un 757?

Credo proprio di no!

Aggiungiamoci la concitazione di quei momenti, che la paura dei dirottatori potesse essere quella che i passeggeri potessero organizzare una sommossa prendendo il sopravvento nella cabina di pilotaggio, che il pilota stesso potesse essere insicuro di qualsiasi azione impostata, che avesse temuto l’abbattimento da parte di un aereo militare, mi chiedo, il sig. Bernacchia non ha valutato queste variabili?

In fin dei conti Hanjur non aveva il culo appoggiato sulla poltrona del simulatore. …a detta della “Versione Ufficiale” aveva eluso i controlli d’imbarco, si era impadronito di un aereo passeggeri, aveva spento il transponder, le torri erano già state colpite…

Tutto poteva succedere!

Ma tutto è andato liscio!

Ah!
Ho capito!
La solita fortuna dei principianti!


Eppure nelle poche ore di volo fatte mi si raccomandava sempre e per sempre il controllo della situazione…

Ma probabilmente l'adrenalina ad Hanjur e soci era sparita...

martedì 26 febbraio 2008

Fake-blog "perle complottiste": "La stangata"



“…nel 2003, sono gli iraqeni a mostrare al mondo, quel poco che rimane del loro immenso tesoro storico culturale ed artistico distrutto e depredato dagli americani dopo la conquista di Bagdhad.
Quando ancora i soccorsi umanitari non potevano accedere alle zone più disastrate del Paese pare che gli antiquari e commercianti d’arte in amicizia con il Pentagono avessero totale libertà di movimento e di transito nel Paese…”

Questo è un estratto del racconto dalla voce che si sente in sottofondo nel film “Il Nuovo Secolo Americano” di Massimo Mazzucco, responsabile del sito web “www.luogocomune.net”...

Il video sopra rappresenta la tragedia culturale, perpetrata ai danni della popolazione dell’Iraq, a seguito dell’invasione da parte della coalizione di Stati Uniti, Gran Bretagna e altri alleati di minore importanza…

In realtà le cose sono andate molto peggio rispetto a quanto già detto nello spezzone di film…

…peggio, anche, rispetto a quelle popolazioni che avevano subito le conseguenze a seguito dell’invasione nazista nella seconda guerra mondiale…

Tuttavia c’è “qualcuno” che sostiene il contrario!

Si legge, sul fake-blog “perle complottiste”:

“Ma le cose sono andate davvero come racconta Mazzucco?”
(…l’anonimo “staff” del fake-blog “perle complottiste”)

Questi autori anonimi, cominciano a rispondere alla domanda (…retorica) , grazie al sicuro apporto, in loro sostegno, di una fonte:

“Andiamo a visitare il sito ufficiale del museo di Baghdad.”

Lo screen-shot è inequivocabile:


Le famose carte da gioco dell’esercito americano campeggerebbero sull’home page del “sito ufficiale” del Museo di Bagdhad…
Secondo voi quanti musei al mondo riterrebbero opportuno, dopo un’invasione americana per la quale hanno perso un valore incalcolabile a livello storico-culturale in relazione a reperti trafugati, manoscritti ecc., pubblicare come presentazione del proprio orgoglio Nazionale, delle carte da gioco… americane?

Io non credo ve ne sia alcuno!

Ma questi “zuzzurelloni” disposti già a credere alle sciocchezze di Paolo Attivissimo & company sono disposti a bersi, autonomamente, anche questa… e a farla bere a tutti gli altri “debunker” italiani già confusi da astrusità simili…
Ragion per cui, vado sul sito in questione ciccando sul link segnalato dal fake-blog “perle complottiste”...
Non c’è un indirizzo specifico, non ci sono referenze, non ci sono numeri di telefono… ma solo una lista di link in fondo alla pagina…

La cosa incuriosisce!
Qui, gatta ci cova!

…questo probabilmente non è il sito ufficiale di un Museo, tanto meno può essere quello del Museo di Baghdad.
Ma i “furboni” del fake-blog “perle complottiste”, stoicamente, avanzano:

“Se gli americani lo hanno razziato, sicuramente laggiù saranno incavolati neri con loro...
E invece in Home Page campeggia un'iniziativa del Dipartimento della Difesa americano: un mazzo di carte con immagini e consigli per i soldati americani allo scopo di sensibilizzarli a proteggere e rispettare il patrimonio archeologico irakeno!”

Certo, certo…! E’ probabile che “laggiù” siano più incazzati con chi abbia fatto passare qualcos’altro per il loro Museo Nazionale…
Se sul mazzo di carte ci fossero state le foto di donne nude… probabilmente ai soldati americani sarebbe stato spiegato come si fanno altre cose!!
Ma sulle carte sono rappresentate rovine archeologiche e chiarimenti in merito a come comportarsi per preservarle dall’incuria ecc… ottimo indizio, questo, per essere interpretato da idioti come chiaro presentimento di trovarsi davanti al sito ufficiale di un Museo… d’altronde il nome dell’URL è inconfondibile!
Ma che sito hanno messo i cialtroni del fake-blog “perle complottiste”, segnalandolo come “sito ufficiale” del Museo di Baghdad?!!!
In fondo alla pagina di tale sito c’è un link:

“©2007 Iraq Museum International. All rights reserved.”

Cliccandoci sopra: si vede una finestra di “outlock express”, con questo indirizzo di posta elettronica:

johnsimmons (c) baghdadmuseum.org


…indubbiamente è un nome: John Simmons
Ma chi è John Simmons??? …provate anche voi! Andate su un motore di ricerca, inserite:

John - Simmons – Museum – Iraq

…da alcuni articoli, anche in italiano, si apprende che John Simmons è: direttore del "Baghdad Museum Project"…

Ma guarda te!
Gli autori del fake-blog “perle complottiste” hanno confuso il sito di un Museo Nazionale con l’home page del sito di un progetto americano che ha per oggetto: la diffusione della conoscenza di reperti archeologici, manoscritti antichi, nonché, attraverso un percorso in 3d, l’intenzione di rendere virtuale la visita a detto percorso museale…!!!
Come vedremo più avanti le cose però non stanno nemmeno paradossalmente così…
Certo, se gli autori del fake-blog si fossero preoccupati, ora come in passato, di dare informazioni esatte, …con un po’ di logica sarebbero arrivati anche loro a capire che mai e poi mai un Museo Nazionale (d’importanza globale), come quello di Baghdad, potrebbe avere il cattivo gusto di presentarsi al pubblico mondiale con carte da gioco sostenenti la propaganda di un Paese straniero, Paese, peraltro, che gli ha riposto un’invasione catastrofica…

Intanto segnalo il vero, sito ufficiale del Museo di Baghdad, invitando espressamente l’ignoranza degli autori del fake-blog “perle complottiste” a sublimarsi nel riconoscimento della propria bestialità, dopo aver ovviamente fatto correzione immediata del clamoroso errore sul proprio fake-blog/spazzatura:

http://the.iraq.museum./

E’ tremendo riscontrare che nel malaugurato caso a qualcuno venisse in mente di andare a cercare il Museo di Baghdad ottenga inevitabilmente il risultato suggerito fraudolentemente dallo staff del fake-blog “perle complottiste”…
Se si prova a inserire nel motore di ricerca le parole “Bagdhad” e “Museum”, i risultati ottenuti sono tutti a favore del sito di John Simmons… (di cui, per i motivi che spiegherò, preferisco non riportare ulteriormente il link, se non quando necessario)
Del vero Museo di Baghdad non se ne parla…
E nemmeno tale sito riporta un link al vero Museo di Baghdad! (…il progetto americano che si occuperebbe della ricostruzione del Museo depredato…)
Altresì a ragion del vero, tra i primi risultati comparsi sulla lista, nella prima ricerca, un blog da un’idea molto controversa, rispettivamente all’integrità morale e professionale del “doctor” Simmons:

http://zennobia.blogspot.com/2005/08/to-john-simmons-of-baghdad-museumorg.html

L’autore del blog, che parla del presunto progetto per il recupero del “Museo di Baghdad”, è Wafaa' Al-Natheema:

“Wafaa Al-Natheema was born and raised in Baghdad, IRAQ. She came to the USA in 1980. She earned civil engineering and political science degrees from Northeastern University in Boston.”
(…un estratto della sua descrizione personale sul blog)

Nell’articolo la donna scrive inaspettatamente e pubblicamente a Simmons, redarguendolo e rimproverandolo sull’atteggiamento ciarlatano da lui mantenuto in seno allo stesso progetto.
Di seguito riporto alcuni estratti, che voi stessi potrete valutare:

“Subject: Withdrawal From Your Project/Website & Alerting People of My Position Regarding BaghdadMuseum.org”

…chiedendone il ritiro immediato del proprio link dal suo sito (di Simmons) e chiarificando ai lettori la sua posizione nei confronti dell’iniziativa da lei non riconosciuta.

Il contenuto di tale richiesta è molto esplicito:

“I am emailing you this letter to ask you to IMMEDIATELY delete my name and biographical information from your website, BaghdadMuseum.org, which appears in this link”

Ti sto spedendo questa lettera per chiederti di cancellare immediatamente il mio nome e le mie informazioni dal tuo sito, ……, che compare in questo link ……

“Despite that you responded promptly to my email and welcomed Iraqis in this project, and added their names and biographical information to your website, we Iraqis, never got involved in your so-called rebuilding mission of Iraqi heritage. None of us even received any feedback of your activities and progress. Having my name and credentials on your website without having any role or a say in your project is unnecessary, and it seems like one is showing off her/his credentials or pretending!”

Invece di rispondere prontamente alle mie mail e dare il benvenuto agli irakeni nel progetto, hai aggiunto i loro nomi e le loro informazioni al tuo sito, noi irakeni, non siamo mai stati coinvolti nella tua cosiddetta “missione di ristrutturazione dell’eredità irakena”. “Nessuno di noi ha mai ricevuto risposte riguardo le tue attività e progressi. Non era necessario avere il mio nome e le mie credenziali sul tuo sito senza avere un ruolo o una parola, e sembra come uno che vuol mostrare la di lei/di lui credenziali tanto per far credere!

“You announced about BaghdadMuseum.org immediately after the fall of Baghdad.”

Hai annunciato BaghdadMuseum.org immediatamente dopo la caduta di Baghdad.

“You have no expertise in Iraqi archaeology or history.”

Tu non hai esperienza nella storia dell’archeologia irakena.

“No Iraqi in these fields have heard of you or known anything about your credentials prior to your owning of BaghdadMuseum.org!!!”

Nessun Irakeno in questo campo ha mai sentito di te o nulla circa le tue referenze prima del tuo gestito BaghdadMuseum.org!!!

“Worse yet, you have received $15 millions in aid from a so-called private company to launch your project.”

Peggio ancora, hai ricevuto 15 milioni di dollari di aiuti da una cosiddetta compagnia privata affinché lanciasse il tuo progetto.

“You even changed your telephone numbers without updating us!!”

Hai persino cambiato I tuoi numeri di telefono senza avvertirci!!

“I think all Iraqis in this link http://www.baghdadmuseum.org/About_Us.htm should cease their affiliation with you and your project. You became legitimate only because your government raped and occupied IRAQ, and because you've received $15 millions in aid.”

Penso che ogni irakeno in questo link -…- cesserebbe ogni affiliazione con te e con il tuo progetto. Diventi legittimato solo dal fatto che il tuo Governo ha rapinato e occupato l’Iraq, e perché hai ricevuto 15 milioni di dollari di aiuto.

“IRAQ has been destroyed and it will never be rebuilt until it is FREED from the USA/UK/Israel collaborative.”

L’Iraq è stato distrutto e non sarà mai ricostruito finché non sarà liberato dalla collaborazione di USA/UK/Israele.

“I was stunned to read your 14-page mission of the BaghdadMuseum.org as it appears in this link http://www.baghdadmuseum.org/vh.pdf

Io sono sbalordita dalla lettura delle tue 14 pagine relative alla “missione” del progetto “BaghdadMuseum.org” come appare a questo link –(stesso link utilizzato dal fake-blog “perle complottiste”)-.

“I think citizens of the world SHOULD read it in its entirety to learn more about the psychology and articulation of deception the industrial westerners have mastered.”

Penso che I cittadini del mondo dovrebbero leggere nella sua interezza per imparare più in riguardo alla psicologia e all’articolazione dell’inganno orchestrato dagli industriali occidentali.

“On page 11, you mention your support to architect Hisham Ashkouri. But with no details as to how you supported his projects or what has been accomplished as a result of your support!!”

A pagina 11, menzioni il tuo supporto all’architetto Hisham Ashkouri. Ma senza dettagli come con quale modo hai supportato il suo progetto o che cosa è stato ottenuto come un risultato del tuo supporto.

“These mission-statement pages also indicates that BaghdadMuseum.org had opened an invitation for involvements by architects Ihsan Fat.hi and Burran Ghalib, artist Maysaloon Faraj and myself, yet we all have never heard from you or gotten involved in any matter with regard to your project, which you seem to lead alone.”

Queste pagine inerenti la “mission” indicano anche che “BaghdadMuseum.org” ha aperto un invito per i coinvolgimenti degli architetti Ishan Fat.hi e Burran Ghalib, l’artista Maysaloon Faraj e me stessa, ancora noi non abbiamo sentito da te o avuto coinvolgimenti in nessuna maniera in riguardo al tuo progetto che sembra conduci da solo.


“The Institute of Near Eastern & African Studies (INEAS) will continue its search for any posting about our Institute's collaboration with BaghdadMuseum.org to ensure that they are deleted.”

Finora si è evinto che il fake-blog “perle complottiste”, volendo denigrare l’operato di Mazzucco e la sua persona, indicandolo come bugiardo, ha inavvertitamente riportato una fonte ambigua, ciò che è peggio, scambiandola per il sito ufficiale del Museo di Baghdad, quando altri non è, che l’home-page di un “progetto americano”… di facciata!

Il progetto citato dall’anonimo staff del fake-blog “perle complottiste”, che avrebbe dovuto comprovare l’estraneità dei fatti di una responsabilità americana nella grave distruzione del patrimonio culturale-storico-artistico dell’Iraq, dimostra, dalle parole dell’autorevole fonte Wafaa’ Al-Natheema, semmai il contrario, aggiungendovi inoltre che è stato finanziato con 15 milioni di dollari non avendo, però,riportato risultati concreti se non recensioni su riviste e testate giornalistiche in maniera superficiale…
Per il momento, bugiardi, si riconoscono come tali soltanto i creatori del fake-blog “perle complottiste”.

La seconda fonte utilizzata dal fake-blog, richiama niente di meno che l’autorevolissima sezione di Orientalistica del Dipartimento scienze dell’Antichità dell’Università di Pavia:

http://www.unipv.it/orientpv/htm/museo.html

E quello che segue è il commento gongolante, dell’oramai, già alticcio staff del fake-blog “perle complottiste”:

“Ahi che dolor... signor Mazzucco!
Ma come, l'Università di Pavia dice che a razziare il museo sono stati gli stessi irakeni, e non i soldati americani! Anzi, questi ultimi son dovuti intervenire per proteggerlo e per recuperare le opere trafugate!”

Il tutto è frutto d’interpretazione partigiana.
Su quel link, infatti, nulla è scritto in relazione a degli Irakeni che fossero entrati nel proprio Museo Nazionale a farne razzia:

“…Il museo non venne salvaguardato dai militari e fu saccheggiato da un primo gruppo di razziatori, che rubarono tutto quello che poterono portare via, dai computer, alle scrivanie, alle prese elettriche. Oltre a ciò compirono atti vandalici su alcuni reperti. Nei giorni successivi il museo fu depredato da razziatori più esperti…”

Oh bella! l'Università di Pavia NON dice che: "a razziare il museo sono stati gli stessi irakeni, e non i soldati americani!" Anzi si legge che non venne salvaguardato dai militari… genericamente! (anche se i carri armati americani erano parcheggiati la fuori… in attesa… di che, poi, non è dato saperlo!)
Gli autori del fake-blog “perle complottiste” si sono fatti interpreti di un ragionamento personale, mettendo, come al solito, ciò che è peggio (l’hanno fatto anche con me, non rispondendo pubblicando la conclusione di un mio articolo che avrebbero creduto di “debunkare”…), “in bocca” ad altri, un’invenzione di sana pianta…
Il loro ragionamento, molto infantile, è questo:

- sull’articolo dell’Università si legge che le razzie iniziarono prima dell’arrivo degli americani a Baghdad
- sull’articolo si legge che gli americani arrivarono dopo che il Museo venne razziato

Conclusione del fake-blog “perle complottiste”:
…i razziatori del Museo di Baghdad sono irakeni.

Che dire?
1 + 1= 3?!
No! …la deduzione del fake-blog “perle complottiste” è semplicemente una deduzione di parte, quindi necessariamente in malafede per il pregiudizio intrinseco che tale posizione obbliga ad assumere.
Premesso che l’articolo dell’Università di Pavia non riporta data, né nome dell’autore e le righe contate sono quindici, non esiste maniera per leggere ciò che asserirebbero aver compreso i “debunker” italiani.
Questi hanno interpretato, a propria immagine e somiglianza, per screditare Mazzucco, speculando irresponsabilmente, frasi mai asserite da tale autorevole ente, quale è l’Università di Pavia.
Ergo, il fatto che soldati americani siano entrati dopo le date indicate dell’inizio dei saccheggi, non stabilisce che non vi sia responsabilità americana negli avvenimenti. E ciò non esclude l’altro… Ne desumo che l’intento dell’autore dell’articolo dell’Università di Pavia era, semplicemente, far menzione del saccheggio senza dilungarsi sui dettagli…
Certo quando ci si trova di fronte a tali dubbi si approfondisce, piuttosto che rimanere nella superficialità, oltretutto, dovendo demolire l’altrui tesi ridicolizzando e offendendo…
…per lo meno si chiama l’Università per informarsi e scoprire che l’articolo è datato…

Mettendosi poi in contatto con il professore che a suo tempo ne ha curato la stesura…

Ma questo era troppo, per essere fatto da un fake-blog anonimo come “perle complottiste”, a tutto interessato, fuorché ammettere delle scomode verità per il movimento (…crollo!) dei “debunker” italiani…
Che frittata! Secondo questi pagliacci del fake-blog “perle complottiste”: Mazzucco sarebbe un bugiardo e gli Irakeni si sarebbero saccheggiati il proprio Museo Nazionale…
Certo! …la fame fa brutti scherzi! …la “fame” di visibilità sui motori di ricerca, bramata a tutti i costi dai “debunker” italiani con la malafede…

Vediamo le altre due fonti, meno importanti rispetto alla seconda e indubbiamente alla prima, utilizzate dallo staff del fake-blog “perle complottiste” per rendersi ancor più ridicolo di quanto, già, non si fossero dimostrati in passato:

http://www.defendamerica.mil/archive/2003-07/20030709pm.html

Bene! Un altro sito neutrale!!!
Nell’articolo compare la foto di alcuni reperti poggiati su un tappetino persiano in bella mostra… Un teschio e qualche statuetta funeraria, di cui qualcuna scheggiata e/o rotta dispongono l’illusoria combinazione di un eroico ritrovamento e recupero effettuato da parte dei militari in missione per tale motivo…
Nel saccheggio erano compresi monili, cilindri, gioielli, maschere, sigilli, vasi, anfore, oggetti, vasellame ecc. (di cui, ovviamente quella di Warta, la più famosa recuperata…[vorrei vedere chi l’avrebbe comprata al mercato nero!!]), di indiscutibile valore commerciale superiore, rispetto alle statuine funerarie recuperate…!

…poiché sono state ritrovate statuine funerarie ed un teschio, da soldati americani, non si può escludere una responsabilità ben più grave in merito, da parte degli stati Uniti d’America… e un simile articolo, la semplice operazione di facciata non riconducibile allo stesso scopo del “progetto” di Mr Simmons…

Ma pare che la foto illustrata nella testata del sito americano, per le menti dormienti del fake-blog “perle complottiste”, scagioni gli USA, dalla responsabilità del saccheggio di Baghdad…

In netto contrasto con Martin Sullivan, direttore esecutivo della «Historic St. Mary's City Commission», presidente della Commissione e consulente del presidente Bush per i Beni Culturali…

Sicuramente al fake-blog “perle complottiste” giunge nuovo questo nome…

Nome per altro di una carica dimessasi a seguito del pieno riconoscimento della responsabilità USA in merito al saccheggio dei Musei di Bagdhad, di Mosul e di Kirkuk:

“Nella lettera si parla di «distruzione sfrenata ed assolutamente evitabile», ricordando come le forze statunitensi siano state di una «straordinaria precisione e controllo» nel proteggere «i pozzi petroliferi ed il ministero del Petrolio». «La tragedia era prevedibile e evitabile - conclude la lettera - la tragedia non è stata evitata a causa dell'inazione del nostro paese». Con le stesse motivazioni si è dimesso dal Consiglio anche Gary Vikan, direttore dell’Art Museum Walters di Baltimora.”

Fin troppo generoso nei confronti del Governo americano, Sullivan, diplomaticamente non pare abbia proferito altri dettagli in merito finora…

“Prima della guerra del Golfo diverse opere furono portate nei magazzini o nei caveaux della banca centrale e non sono più state esposte. Inoltre, il catalogo ufficiale – al quale possono essere affiancate altre pubblicazioni per lo più monografiche o di mostre - risale al 1975-1976. Dopo quella data non se ne registrano aggiornamenti.“

“IL MISTERO DELLE CHIAVI - Gli esperti riuniti a Parigi hanno spiegato che i saccheggi sembrano essere stati condotti da persone esperte che sapevano bene cosa cercare: «Sembra che alla base vi fosse un'azione ben pianificata», ha detto McGuire Gibson, professore all'Università di Chicago University e presidente dell'American Association for Research a Bagdad. «I ladri sono stati capaci di prendere le chiavi delle casseforti e di portare via importanti reperti della Mesopotamia messi in salvo e non facilmente raggiungibili».”

(da una pubblicazione del Corriere della Sera del 2003)

Ma oramai inebriati dalle proprie sciocchezze ecco quest’illusoria affermazione vittoriosa:

“In sintesi: materiale recuperato a luglio del 2003 nel corso di un raid americano per ritrovare i manufatti rubati dal museo di Baghdad!
Come si mette la storia, signor Mazzucco?”

Beh! Che domanda idiota! Correggete immediatamente tutto e subito, a meno che non vogliate continuare a fare la figura degli imbecilli!

Ah! …mancava l’apoteosi, con l’assestamento del colpo di grazia con un’altra domanda stupida:

“Come si mette con quest'altro articolo di cui mostriamo uno shot, che spiega come militari di una base aerea americana in Irak hanno trovato preziosi reperti archeologici nel suolo dell'area militare, e riporta le dichiarazioni di uno storico irakeno che spiega che durante il regime di Saddam gli archeologi non avevano accesso a quell'area né a quello che veniva rinvenuto dai soldati irakeni che vi erano stanziati?”

...Iraq con la “k”!
Cominciamo a vedere che fonte è quella segnalata dal fake-blog “perle complottiste”:

Official web site of the United states Air Force…!

Che dire?! …sempre disinteressati nelle fonti!
…di seguito un’estratto:

“Sh. A. Ameen visited the base to assist Lieutenant Wernle in identifying the pieces and to assess whether construction could continue or if a more extensive excavation was in order.
Under Saddam Hussein's regime, archaeologists and historians were not allowed onto the base and had no access to anything found there, Mr. Ameen said. Under the new relationship with U.S. forces, he said he sees the opportunity to work together in helping to preserve Iraq's history.”

Ameen visitò la base per assistere al Lieutenant Wernle nell’identificazione dei pezzi e valutare se la costruzione avrebbe potuto continuare o se uno scavo più vasto fosse richiesto. Sotto il regime di Saddam, ad archeologi e storici non era permesso l’accesso alla base ne a qualsiasi cosa fosse trovato lì, disse Mr. Ameen. Sotto la nuova collaborazione con le forze USA, lui dice che ha visto l’opportunità di lavorare insieme per preservare la storia dell’Iraq.

Sembra di vedere il finto sito ufficiale del Museo di Baghdad… intanto avviene un ampliamento di una base militare, nei pressi del sito di Jarno a est di Kirkuk.

Comunque non penso che neanche oggi, in Italia, sia permesso a storici ed archeologi l’accesso ad una base militare per fare studi e scavi archeologici dove ce ne sia anche la certezza della presenza…
Ma dato che allora si parlava di Saddam, per Mr. Ameen, le cose cambiano…
Sarei curioso di parlarci con Mr. Ameen!

Quali siano le fonti segnalate dal fake-blog “perle complottiste” per negare una grave responsabilità americana in seno al deturpamento, alla distruzione e al saccheggio della cultura Irakena, si riassume in seguito:
- un sito di un progetto americano ambiguo, spacciato erroneamente al pubblico per sito ufficiale del museo di “Baghdad”
- un sito di un’Università, quella Italiana di Pavia, che, oltre ad esser travisato, avendone riportato nozioni manipolate, ripropone un racconto datato e succinto del saccheggio di Bagdhad
- un sito di notizie rilasciate dal DoD degli USA, per altro, intitolantesi “Defend America”…
- un sito dell’U.S.A.F. in cui un certo Mr Ameen, Irakeno, è compiaciuto e appagato della presenza americana in Irak perché finalmente può soddisfacentemente fare le sue ricerche archeologiche nei pressi della base militare ivi allestita…

No comment!

Ma perché, nell’ultimo caso di Mr Ameen, non riportare un articolo tipo questo?

“American-led troops using the ancient Iraqi city of Babylon as a base have damaged and contaminated artifacts dating back thousands of years in one of the world's most important archaeological sites, the British Museum said Saturday.
For example, military vehicles crushed a 2,600-year-old brick pavement, and archaeological fragments, including broken bricks stamped by King Nebuchadnezzar II, were scattered at the site, a museum report said. The dragons at the Ishtar Gate were marred by cracks and gaps where someone tried to remove their decorative bricks, the report said.”
http://www.nytimes.com/2005/01/16/international/middleeast/16britain.html?_r=1&oref=slogin

O questo?

A wave of protest has also come from the Archaeological Institute of America (AIA), which says any weakening of Iraq's strict antiquities laws would be 'disastrous'. President Patty Gerstenblith said: 'The ACCP's agenda is to encourage the collecting of antiquities through weakening the laws of archaeologically-rich nations and eliminate national ownership of antiquities to allow for easier export. ' The ACCP has caused deep unease among archaeologists since its creation in 2001. Among its main members are collectors and lawyers with chequered histories in collecting valuable artefacts, including alleged exhibitions of Nazi loot.
They denied accusations of attempting to change Iraq's treatment of archaeological objects. Instead, they said at the January meeting they offered 'post-war technical and financial assistance', and 'conservation support'.Among its main members are collectors and lawyers with chequered histories in collecting valuable artefacts, including alleged exhibitions of Nazi loot.
http://www.ddh.nl/pipermail/wereldcrisis/2003-April/004037.html

…se non ulteriormente questo:

Nabhal Amin, deputy director at the Iraqi National Museum, blamed the destruction on the United States for not taking control of the situation on the streets. On Saturday, Unesco - the UN's cultural agency - has urged the US and Britain to deploy troops at Iraq's key archaeological sites and museums to stop widespread looting and destruction. Armed men have been roaming the streets of Baghdad since the city was taken by US troops on Wednesday. Shops, government offices, presidential palaces and even hospitals have all been looted.
http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/2942449.stm

Quest’altro è ancor più significativo, “pare” si sapesse in anticipo cosa razziare:

By the time Asif Mohammed turned up for work yesterday morning, the ancient contents of Mosul's museum had vanished. The looters knew what they were looking for, and in less than 10 minutes had walked off with several million dollars worth of Parthian sculpture.
http://www.guardian.co.uk/world/2003/apr/12/iraq.arts

Consiglio quest’articolo, il titolo è chiaro: “sotto gli occhi di tutti”… Pardon! Delle forze U.S.A.:
Under the Eyes of U.S. Forces and This Happened?

"…the sack of the Iraq Museum under American occupation is unprecedented in recent history. The Nazis did remove museum collections, but they packed them carefully and kept inventories, which made their return after the war possible. The Iraqis were much berated for taking the collection of the Kuwait Museum during the first Gulf War, but they did so in accordance with the Hague Convention. They were responsible for the collection as invaders--so the packed it professionally, took an inventory, and informed UNESCO at the time that they had taken the collection to Baghdad for safekeeping. The one parallel, sadly, is the Mongol sack of Baghdad in 1258, when the library was destroyed and its invaluable manuscripts thrown into the Tigris.”
http://hnn.us/articles/1387.html

…per altre recensioni simili:

http://www.h-net.org/~museum/iraq_3.html

Quet’articolo è quantomai curioso:

“The United States army ignored warnings from its own civilian advisers that could have stopped the looting of priceless artefacts in Baghdad, according to leaked documents seen by The Observer.”
Its sacking was 'completely predictable', says the president of the Archaeological Institute of America, Jane Walbaum. A week before the looting, one of the institute's members, Patty Gerstenblith of De Paul University, wrote to Major Christopher Varhola, a US army civil affairs officer in Kuwait, asking for troops to be stationed at the museum.
'I am stressing this hard to the ground commander, but unfortunately I do not have good news for you,' Major Varhola replied. The Observer has seen documents submitted to senior US generals by ORHA on 26 March, listing 16 institutions that 'merit securing as soon as possible to prevent further damage, destruction and or pilferage of records and assets'. First was the national bank, next came the museum. The Oil Ministry, which has been carefully guarded, came sixteenth on a list of 16.

Il ministero del petrolio in una lista di 16 bersagli sensibili è sedicesimo come importanza eppure è risultato uscire indenne dai razziatori, così pure come il Ministero dell’Interno per l’ovvia importanza delle informazioni dei servizi segreti in esso contenute…
E ritroviamo anche Sullivan il dimissionario consulente dei beni culturali di Bush:

“Martin Sullivan, the chair of President Bush's Advisory Committee on Cultural Property, has already resigned over the issue, saying it was 'inexcusable' that the museum should not have had the same priority as the Iraqi Oil Ministry.“
http://www.guardian.co.uk/world/2003/apr/20/internationaleducationnews.iraq

Un altro articolo significativo parla chiaro in merito all’insediamento di una base militare all’interno di un altro sito archeologico di primaria importanza:

“The report, drafted by Dr. John Curtis – one of the world's leading archeologists – documents that the military base, built and overseen by Kellog, Brown and Root, a subsidiary of Halliburton, jeopardized what is often referred to as the "mother of all archeological sites." Helicopter landing places and parking lots for heavy vehicles caused substantial damage to the Ishtar Gate, one of the most famous monuments from antiquity.”
Turning Babylon into a military site was a fatal mistake," the Iraqi culture minister told Iraq Crisis Report. "It has witnessed much destruction and many terrorist attacks since it was occupied by Coalition Forces. We cannot determine the scale of destruction now. As a first step, we have completely closed the sites, before calling in international experts to evaluate the damage done to the [ancient] city and the compensation the ministry should ask Coalition forces to pay. We will run a campaign to save the city."
http://www.globalpolicy.org/security/issues/iraq/attack/consequences/2005/0328babylon.htm


Qui un altro sito dove si riportano alcuni danni causati dall’insediamento delle basi militari della coalizione sui siti archeologici:

http://www.williambowles.info/iraq/2005/babylon.html

…e qui un’opinione netta sul servigio che il saccheggio dell’Iraq, non solo del Museo (…a parte sarebbe meglio dire Musei), ha procurato alla ricostruzione di un’identità e di un Paese del popolo Irakeno:

“The US government—both the Republicans in the Bush administration and the Democrats in Congress—the major corporations and banks, the media and every other institution of the American establishment have blood on their hands.”
“The war in Iraq is being waged for imperialist plunder. It is in flagrant violation of international law. Its aim is the seizure of the vast oil wealth of the country and its transformation into a colonial protectorate.”
http://www.wsws.org/articles/2003/apr2003/leaf-a11.shtml

…non c’è modo di negare l’implicazione della coalizione USA/GB nella responsabilità dei saccheggi visti in Iraq nel 2003. E quest’ennesimo articolo tradotto in italiano parla esplicitamente in merito ad una responsabilità ben definita:

"USA implicati nel furto preordinato dei reperti storici iraqeni"
(alcuni estratti, l'articolo è lungo e i paragrafi al link segnalato ancor più interessanti)
Se il Museo di Baghdad fosse stato messo a sacco da abitanti dei quartieri poveri, ciò sarebbe già stato abbastanza criminale, e la responsabilità sarebbe rimasta sulle spalle dell'Amministrazione USA, che si è rifiutata, nonostante ripetuti appelli, di provvedere alla sicurezza degli edifici culturali di Baghdad. Tuttavia, non appena il personale del Museo è stato in grado di comunicare con l'esterno, è risultato chiaro che il saccheggio non era casuale. Era opera di persone che sapevano cosa cercare e che erano venute con le attrezzature speciali adatte a svolgere il lavoro.
Il Dr. Donny George del Museo di Baghdad ha detto: "Credo che fossero persone che sapevano quello che volevano. Hanno lasciato dov'era la copia dell'Obelisco Nero di Salmanassar, passando oltre. Questo significa che dovevano essere specialisti. Non hanno toccato le copie."
Parlando a Channel Four, ha affermato -rivolgendosi al Dr. John Curtis del British Museum- che tra i pezzi rubati ci sono anche il vaso sacro di Warka, un vaso d'oro di 5000 anni fa trovato a Ur, una statua accadica ed una assira. Il Dr. Curtis ha ribattuto dicendo che "è come rubare la Monna Lisa". Solo dopo una settimana dal saccheggio il Dr. George è stato in grado di allertare gli archeologi di tutto il mondo su ciò che era stato rubato. Le autorità militari americane non hanno fatto alcun tentativo per impedire che gli oggetti lasciassero Baghdad, né hanno promosso una ricerca a livello internazionale dei reperti rubati.
(il vaso di Warka è stato poi recuperato)
Un crimine del genere non veniva commesso dai tempi della sistematica spoliazione nazista dei musei d'Europa.
La rivista online statunitense Business Week ripete la tesi della premeditazione e della cospirazione nel sacco dei musei iraqeni in un articolo del 17/4 intitolato "Erano già pronti i ladri d'antichità?", con sottotitolo "Sapevano ciò che cercavano perché i mercanti d'arte avevano ordinato i pezzi più importanti in anticipo".
Il Business Week riporta: "E' stato come se gli esecutori stessero aspettando la caduta di Baghdad per muoversi. G. J. Stein, professore d'archeologia all'Università di Chicago, che ha condotto scavi in Iraq per decenni, è convinto che i mercanti avevano ordinato i pezzi in anticipo. "Stavano cercando esemplari molto specifici, sapevano dove guardare".
Fin dalla precedente Guerra del Golfo del 1991 antichi reperti iraqeni sono apparsi sul mercato provenienti dai musei che furono saccheggiati allora e da siti archeologici spianati con i bulldozer. In questi siti le statue sono state tagliate in pezzi per poter essere esportate.
Dopo il destino del Museo di Baghdad, si può concludere che il saccheggio e il rogo della Biblioteca è servito a mascherare un crimine più sistematico, in cui selezionati manoscritti sono stati rubati per ricchi collezionisti. In questo quadro si spiega la connivenza nel rogo dei libri - un'altra pratica nazista.
http://digilander.libero.it/pitb/mnemocidio.htm

Ai vari collegamenti di quest’ultimo sito indicato ci sono molteplici articoli in italiano estremamente approfonditi, oltre che per quanto riguarda la responsabilità dei saccheggi, anche per l’entità di questi…

Vergognoso che con 3 link americani e un articolo datato si poteva distorcere e stravolgere la storia moderna: lo staff del fak-blog “perle complottiste” ci è riuscito pienamente.
Questo è un resoconto pubblico della capacità di manipolazione dei “debunker” italiani dell’11 settembre…

Non fidatevi dei “debunker” italiani!

…a meno che non vi venga voglia di raccontare ad un Irakeno che gli USA abbiano salvaguardato la loro storia e che quello del dottor Simmons sia il Museo di Bagdhad…
Fate attenzione! …potrebbero arrabbiarsi seriamente.

In riguardo a Simmons c’è un’altra recensione molto ambigua. Avete fatto caso che il sito del Museo di Bagdhad (…quello vero! Indicato da me sopra…) è "mozzo"? Non ha l’identificativo dell’URL…
Leggete quest’articolo di cui riporto alcuni estratti:

“…the domain assigned to Iraq, ".iq," is stuck in a strange bureaucratic limbo -- the company that had administered it is under U.S. criminal indictment -- and could remain there for months.”
There's also a practical downside to using other countries' slices of the Internet. With many common site names already registered, "major brand names or organizational names in Iraq cannot even use their own name in their Internet address unless and until the .iq domain is reactivated," said John Simmons, an American who co-founded the Dialogue Channel, which promotes communication between Iraqis and international organizations.

Simmons says he's gotten more than 130 people to sign a petition imploring the Internet Corporation for Assigned Names and Numbers to free up ".iq."
http://forums.hostmysite.com/post-10621.html

Simmons si starebbe occupando della consegna dell’identificativo attraverso una petizione di 130 firmatari per riabilitarne l’utilizzo…
Stranamente però nel suo sito non compare un sostegno al vero Museo di Bagdhad, nell’home-page non si trovano link in tal senso…
Intanto, chi cerca il Museo Bagdhad, trova questo sito che rischia di destare un’opinione idiota del genere (parole del fake-blog “perle complottiste”), nell’immaginario dello sprovveduto lettore:

“…un'iniziativa del Dipartimento della Difesa americano: un mazzo di carte con immagini e consigli per i soldati americani allo scopo di sensibilizzarli a proteggere e rispettare il patrimonio archeologico irakeno!”

Ci sono testimonianze ai link collegati agli stessi link pubblicati in quest'articolo che ammettono quanto ai soldati americani fosse stato dato l'ordine di portare degli interpreti per chiamare la popolazione e invitarla a depredare negozi, uffici ecc. allo scopo di ottenere il caos totale... caos che poi avrebbe provveduto a coprire ciò che alla popolazione si sarebbe voluto attribuire in seguito...

Vi sono inventari e catalogazioni preparate dagli americani prim'ancora della prima Guerra del Golfo...

Vi sono i rapporti Governativi americani che, relativamente allo scopo di recensire i danni causati dal saccheggio, elencano altre razzie di gravità eguale o peggiore, basti pensare al furto di provette nei laboratori di AIDS/HIV, di "yellow cake"(materiale radioattivo), dei sondaggi nel ministero per gli approvvigionamenti di acqua potabile...

Quale modo più facile questo per ricondurre ad una guerra al "terrorismo" batteriologico/atomico, o scambiare con il petrolio i risultati dei sondaggi del sottosuolo?

Una cosa è certa, solo un fake-blog come “perle complottiste”, poteva pubblicare certe idiozie.

Basta rendersi conto delle domande retoriche ospitate in conclusione di certi loro cosiddetti “articoli”, per avere la certezza che questa gente è in malafede:

“E allora, vien da chiedersi: come mai Luogocomune banna e censura (in un modo o nell'altro) chi sostiene la verità storica dei fatti dell'11 settembre o cita link ai siti che smontano le teorie complottiste, ma poi non prende alcun provvedimento contro chi sostiene e pubblicizza il negazionismo dell'Olocausto, il razzismo, l'antisemitismo e il neonazismo?
Anche questo deve far riflettere...”
(conclusione tratta da un "articolo" del fake-blog “perle complottiste...)

La speculazione dell'olocausto degli ebrei è diventata un'arma psicologica molto apprezzata dal fake-blog "perle complottiste"...

...come diostrato in passato qui:

http://debunkerfakeblog.blogspot.com/2008/01/fake-blog-perle-complottiste-giusto.html

…e indubbiamente non può far che riflettere, avendo bene inteso da che pulpito venga la predica.

venerdì 22 febbraio 2008

Fake-blog "undicisettembre": "Le solite manipolazioni... di "diritto"!"

Leggere le sciocchezze pubblicate sul fake-blog “undicisettembre” è una routine e l’occhio è oramai abituato a riconoscerle dalle maldicenze che vengono quotidianamente riportate, a discapito di persone e personaggi che si muovono per avere chiarimenti in relazione all’11 settembre 2001.

Darei un indizio a tutti quelli che con assiduità, un po’ per divertimento, un pò per curiosità del macabro, si avventurano su tali fake-blog che infestano la rete con pubblicazioni chiaramente incomplete e distorte

Quando si cominciano a leggere attacchi personali a profusione in stile “lista di Kolima”, come per esempio:
“E a questo punto si pone il problema di chi, all'interno del movimento complottista, si potrebbe candidare come consulente tecnico credibile.
David Shayler, quello che si crede la reincarnazione di re Artù?
David Ray Griffin, il teologo che crede nel paranormale?
Steven Jones, il fisico colto a presentare prove false (
qui e qui) nelle sue conferenze?
William Rodriguez, l'ex prestigiatore?
James Fetzer, il filosofo?
Nila Sagadevan, l'ex pilota afflitto da misticismo?
Ho dimenticato qualcuno?”

http://undicisettembre.blogspot.com/2008/02/ammessi-guantanamo-gli-esperti-civili.html

…e poi ancora altre liste di coscrizione:

“…vari
Giulietto Chiesa,
Andreas von Bülow,
Jimmy Walter,
Massimo Mazzucco,
Tom Bosco e tutti gli altri sostenitori delle teorie alternative faranno qualcosa per difendere coloro che, secondo le loro tesi, sono degli innocenti?”


…non si può fare a meno di notare che qualcuno voglia coprire la propria malafede attribuendola invece ad altri, per altro, inconsapevoli di tale trattamento a loro riservato.

Notare come poi la nozione enunciata dai “debunker” italiani, viene annebbiata dalla macchinazione con cui si nasconde un’ammissione seria, con dell’ironia… in un fatto estremamente profondo:

“Emergerà insomma lampante il vero problema di fondo del cospirazionismo undicisettembrino: la totale, sconsolante, assoluta mancanza di un esperto di settore che sostenga le teoria alternative. Un bel problema, visto che, come dice Hartmann, "il giudice decide se i testimoni e gli esperti sono pertinenti al caso", e quindi è importante presentare qualcuno che sia, appunto, pertinente.”

...il pezzo evidenziato in grassetto, grosso e rosso è mio.

Eppure il “succo” di tutto l’articolo pubblicato da Paolo Attivissimo sul fake-blog “undicisettembre”, pare sembra essere un’esternazione reale della verità… a danno dei “bugiardi”, indicati da lui nelle liste sopra…

L’oggetto di tale esternazione è: confutare l’idea dei “coscritti” secondo i quali il processo ai "sei" sarebbe una farsa colossale.
A sostegno di ciò Attivissimo riporta una pubblicazione del DoD (U.S. Department of Defense):
http://www.defenselink.mil/transcripts/transcript.aspx?transcriptid=4142
…sotto, l’estratto, che, in parte ha tradotto il madrelingua Paolo Attivissimo:
“In the military commission process, every defendant has the following rights. The right to remain silent and to have no adverse inference drawn from it. The right to be represented by detailed military counsel, as well as civilian counsel of his own selection, at no expense to the government. The right to examine all evidence used against him by the prosecution. The right to obtain evidence and to call witnesses on his own behalf, including expert witnesses. The right to cross-examine every witness called by the prosecution. The right to be present during the presentation of evidence. The right to have military commission panel of at least five military members determine his guilt by a two-thirds majority or, in the case of a capital offense, a unanimous decisions of a military commission composed of at least 12 members. The right to an appeal to the Court of Military Commission Review, then through the District of Columbia Circuit Court of Appeals to the United States Supreme Court.”

Sotto la parziale traduzione di Attivissimo:
“…ogni accusato ha i seguenti diritti: il diritto di restare in silenzio senza che da questo venga dedotto nulla di avverso; il diritto di essere rappresentato da un collegio di difesa militare e anche da un collegio di difesa civile da lui scelto, senza oneri di spesa per il governo; il diritto di esaminare tutte le prove usate contro di lui dall'accusa; il diritto di ottenere testimonianze e di chiamare testimoni, compresi i consulenti tecnici; il diritto di controinterrogare ogni testimone chiamato dall'accusa".”

Fin qui la traduzione letterale parziale non fa una "piega": è senza difetti…

Riprendo dal contesto seminascosto, in cui era relegata da Attivissimo nel discorso prima, la frase in rosso e la riporto in seguito:

“…il giudice decide se i testimoni e gli esperti sono pertinenti al caso…”

Ciò vuol dire che se “uno dei sei”, avrà avuto dei testimoni che possano scagionarli, tale possibilità sarà ammessa solo grazie alla volontà del giudice che lo permetterà…

Nel pezzetto tradotto da Attivissimo poi si parla di un non meglio specificato “military commission process”… ossia il normale tribunale militare che fa il suo lavoro…

Ma qui stiamo parlando di un processo contro gli attentatori dell’11 settembre 2001, pertanto la norma varia, rispetto ad un pilota di KC-135 che compie un volo a raso nel deserto senza autorizzazione preventiva…

…infatti, nell’articolo si legge :

“These rights are guaranteed to each defendant under the Military Commission Act and are specifically designed to ensure that every defendant receives a fair trial, consistent with American standards of justice.”


Questi diritti sono garantiti ad ogni accusato dal “Military Commission Act” e specificatamente designati ad assicurare che ognuno riceva un giusto processo, consistente nello standard di giustizia americana.

Bene! Non so quale sia questo “standard di giustizia americana”, poiché so per certo che se paghi puoi difenderti e vincere, ma differentemente…
Comunque è un “bene” che, ai “sei piccoli indiani”, sia concesso di difendersi… a loro spese!!!
Avranno un conto in banca a Guantanamo di tutto rispetto!!!

Il trafiletto successivo dice:
“…the accused are and will remain innocent unless proven guilty beyond a reasonable doubt.”
…gli accusati sono e rimarranno innocenti fino a prova di colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio.
Benissimo! Finora, allora, degli innocenti erano detenuti a Guantanamo sotto regime di water boarding(tortura)!

Basterebbe questo per gettare immediatamente nel ridicolo le impressionanti ottusità pubblicate da Attivissimo, ma credo che sia necessario un ulteriore approfondimento, visto che prendere un articolo del dipartimento della difesa americana per sedare un dubbio, non è una mossa astuta...

Nell’articolo, Attivissimo, riportando il link della trascrizione integrale della conferenza stampa del DoD, gongola felice e contento ridicolizzando, a destra e a sinistra, coloro i quali avessero detto che il processo pare e sembra che sarà una farsa.
Sostenendo con pervicacia la lettura della parola “diritto”, Attivissimo ha la certezza che i “sei” avranno tutti questi vantaggi…

Come scritto nella conferenza stampa i diritti dei sei accusati sono garantiti dal “Military Commission Act” (…che fa rima con “Patriot Act”!):


…the Act's stated purpose is:
"To authorize trial by military commission for violations of the law of war, and for other purposes.”

…l’Atto stabilisce che il proposito è:
“Autorizzare il processo di una commissione militare per le violazioni delle leggi di Guerra, e per altri propositi”

Ma qualche giorno fa, ai telegiornali, non si paventava l’idea che si potesse rendere nullo il processo militare, relegandolo ad un processo civile???

Questo Atto è stato emanato a firma di Bush nel 2006 ed è… retroattivo! Cioè comprende tutti quei soggetti che ricadono nelle colpe prescritte e previste in esso…
Quindi anche i “sei”…

Interessante che per alcuni versi tale atto è giudicato anticostituzionale:
“The bill limits captives' access to habeas corpus and has been suggested to be unconstitutional.”
Una delle controversie di questo Atto è stata l’esclusione di categorie di prigionieri dai diritti contenuti nella “Convenzione di Ginevra”…

…nel “Military Commission Act”, si suddividono i prigionieri in due categorie:
- unlawful enemy combatant
- lawful enemy combatant

In quale categoria ricadono “i sei piccoli indiani”?

…unlawful enemy combatant!

Qual è la categoria di prigionieri non riconosciuta dalla “Convenzione di Ginevra”?

…”unlawful enemy combatant”!

Interessante che per alcuni versi tale atto è giudicato anticostituzionale:
“The bill limits captives' access to habeas corpus and has been suggested to be unconstitutional.”
Uno dei privilegi riconosciuti prima dell’emanazione dell’Atto sopraccitato era l’”habeas corpus”, ma il “Military Commission Act”, sancisce che al prigioniero non è riconosciuto tale privilegio…

In soldini, l’"Habeas Corpus”, diritto-baluardo della civiltà moderna, stabilisce:

“…il diritto universale ad appellarsi presso un tribunale, contro una detenzione ritenuta ingiustificata.”
http://it.wikipedia.org/wiki/Habeas_corpus
http://en.wikipedia.org/wiki/Writ_of_habeas_corpus


Quindi, avendo dichiarato sulla conferenza, che il tribunale sarà militare e i diritti degli accusati saranno garantiti dall’atto suddetto, si è compiuta la negazione di un diritto come l”habeas Corpus”.
Rientrando gli accusati nel “Military Commission Act” come “unlawful enemy combatant”, perdono di fatto quegli altri diritti riconosciuti ai prigionieri classificati come categoria di prigionieri di guerra nella “Convenzione di Ginevra”…


…e solo un cretino poteva scrivere che questi “sei piccoli indiani” hanno dei diritti...

Consiglio gli approfondimenti ai link. Le negazioni dei diritti sono ancor più marcate. Ciò che ho cercato di segnalare è la privazione dei diritti che, per quanto si pubblichi che siano riconosciuti, in realtà sono platealmente negati.

giovedì 21 febbraio 2008

Fake-blog "undicisettembre": "...gli altri commenti!"

Paolo Attivissimo, giornalista informatico, ha attivato giorni fa la moderazione sul suo fake-blog "undicisettembre": in tale fake-blog si rappresentano malamente e disinformativamente i vari dettagli e particolari delle dinamiche degli eventi accaduti l'11 settembre 2001...


Tale decisione di moderare i commenti ha scaturito non poche critiche da parte avversa tanto che dal momento in cui, non avvenendo la pubblicazione del commento in automatico, un autore sia soggetto al giudizio dell'"...issimo", ciò rappresenti, di fatto, una dubbia affidabilità...

Sicuramente non è stata una giusta decisione...

Comunque, ecco alcuni commenti, in uno di questi articoli, dopo l'artificio adoperato:



Poteva risparmiarsi di pubblicare dialoghi inerenti la gestione tecnica dell'impaginazione relativa al suo articolo...

Ma forse questo desterà fiducia negli avventori che vorranno lasciare ulteriori commenti!

Fake-blog "undicisettembre": "Un'autorevole... opinione!"

Una volta, se qualcuno faceva affermazioni tecniche tra i commenti sul fake-blog "undicisettembre", che ora sono sottoposti a "moderazione" degna della censura nella stampa sovietica ai tempi della "guerra fredda", gli venivano chieste le referenze per capire se chi scrivesse fosse un architetto piuttosto che un ingegnere ecc.
Ricordate?
Tali richieste di referenze suonavano più o meno così:
"...chi sei tu per dire questo: sei un ingegnere strutturista, sei un architetto ecc?"
Ma non si può fare a meno di non notare una certa affermazione-dogma apparsa ultimamente sul fake-blog "undicisettembre":

"Se il fronte del crollo si trova più in alto, significa che sulla verticale della struttura delle Torri il crollo non sta avvenendo a velocità di caduta libera, ma più lentamente. I frammenti che cadono di lato sono a velocità di caduta libera: il resto della Torre no."
(...ovvio! Paolo Attivissimo, giornalista informatico...)

Quest'affermazione fa il paio con la recensione del giovane ingegnere dell'università inglese Seffen tempo addietro...
Seffen, questo il suo nome, è quel "genio" che "ha spiegato" il crollo da collasso progressivo grazie ad un'equazione algebrica, chiamata equazione di "Lagrange"...
Ok! Passi spiegare una teoria con un esperimento provato e riprovato che ne ratifichi la veridicità, ma spiegare un avvenimento eccezionale, come i crolli dei 3 edifici del WTC, con un'equazione algebrica e dire "ecco a voi la verità", è al limite dell'incredibile se non un vero e proprio inganno...
Come visto a suo tempo, la "genialità" di Seffen venne riportata sulla rivista specifica di proprietà dell'ASCE (associazione americana di ingegneri). L'ASCE è l'organo che ha ricevuto dal Governo Americano il compito di effettuare le indagini tecniche insieme a FEMA e NIST per gli avvenimenti dell'11 settembre 2001...
Bene! Seffen, per lo meno, è ingegnere...
Ora ci prova Paolo Attivissimo con quest'affermazione che sa tanto di verità propinata a mo' di brodaglia scura, amara e schifosa...
Qualche riga per dire che non ci fu crollo a velocità di caduta libera...
Beh! Se la sorbisse tutta lui sta brodaglia, se ci crede...
Nel frattempo mi limiterò a ricordare le sue "referenze"...!
Non perdetevi uno dei prossimi articoli, in lavorazione, sul mio blog "fakeblogdebunker":
"La stangata!"

martedì 19 febbraio 2008

Fake-blog "undicisettembre": "Censura, come novità...!!!"

“Per le malelingue che insinueranno che si tratta di una subdola forma di censura: pazienza.”
(Attivissimo)

E chi, può pensare malignamente ad una subdola forma di censura da parte di Attivissimo & company?!!!
...è mai successo in passato che si fossero eliminati commenti contrari all’idolatria dei dogmi del Santo Fake-Blog “undicisettembre”?!!!
Perché possono solo essere “malelingue” ad esprimere il giudizio che si tratti di una deliberata censura, e non persone che come me ritengono che questa sia di fatto appunto una censura suggerita dallo scarso risultato finora ottenuto dai “debunker” italiani?
Ora potrete dire quello che volete, potete fantasticare anonimamente migliaia di volte facendo credere che ci sia gente disposta a darvi ragione…
E magari siete sempre voi, o sempre tu, “debunker” italiano a scrivere commenti elogianti le teorie fantastiche di cui sei autore…
Non era una mossa giusta questa di adoperare la “moderazione preventiva”… e’ fin troppo facile così illudere le persone dell’incoerenza di cui vi fate portatori.
Se tra i 24 commenti che hanno seguito tale articolo vi sono “debunker” italiani che criticano la decisione come si fa a credere che ciò non sia una finzione per dimostrare che è vero che pubblichiate tutti i commenti compresi quelli avversi?
Tra le altre cose compare, “casualmente”, quel “bifidus” che ci aveva presentato tanto bene “marcanton”, l’utente semi-sconosciuto che aveva inviato un articolo falso al sito www.luogocomune.net, garantito nell’incolumità di legittimità di un’azione a favore di una quanto mai ingannevole prova d’attendibilità…. "Bifidus”, secondo voi, “debunker” italiani, che attendibilità può avere, ora che si è supinamente dedicato alla vostra causa in tutto e per tutto?

Guarda caso, “Bifidus”, fa una lunga critica alla vostra intenzione di moderare preventivamente la pubblicazione di commenti sul vostro fake-blog “undicisettembre”… e voi la pubblicate subito!!!
Questa era la vostra prova di onestà, sincerità e lealtà?!!!
Vero?!
Mi trovo dalla parte avversa alla vostra, nonostante ciò se posso credere ad un vostro impegno nella causa, del cui scopo siete a conoscenza soltanto voi “debunker” italiani dell’11 settembre 2001, non posso credere a questa che pare una fandonia degna di “Marcanton”!
Ma fate sempre allo stesso modo?
Almeno cambiate!
Cancellare i commenti non vi servirà a nulla…

Anche quelli pubblicati che per voi non destano problematiche, parlano chiaro:
l’11 settembre 2001 è avvenuto un auto-attentato…
…and there’s not that you can do about it!
Diceva qualcuno…

lunedì 18 febbraio 2008

Fake-blog "perle complottiste": "...il peggio deve ancora venire!"

Aggiornato do po la pubblicazione vedi "pesantissimo" e "per se stesso".
Una dei tanti strumenti di manipolazione utilizzati dal fake-blog “perle complottiste”:
utilizzare la retorica a senso unico per destare l’intuizione di un ragionamento assurdo nell’immaginario del lettore poco informato … con la dannosa aggiunta di un’ironia malconcia.

Ecco un’estratto da un articolo del fake-blog “perle complottiste”:

“Quindi Mazzucco adombra l'ipotesi che le Twin Towers siano state demolite perché creavano problemi al traffico, consumavano troppo di riscaldamento e contenevano amianto. Certo, qui in Italia avremmo risolto il problema diversamente: un po' di materiale isolante, un paio di semafori, una spruzzatina per coprire l'amianto... ma in America, si sa, si fanno le cose in grande, per cui hanno pensato bene di organizzare un attentato terroristico con quattro aerei dirottati e tremila morti.
Una vera... Mazzuccata!”



Pseudo-critica intentata dall’anonimo staff del fake-blog “perle complottiste”, per persuadere il lettore dall’intendere che possa esistere una relazione tra le coincidenze, a prima vista senza analogia alcuna, con gli atti “terroristici” dell’11 settembre 2001…

L’articolo che questi disonesti fake-bloggers cercano di mettere in ridicolo è questo:

I "piccoli sporchi segreti" delle Torri Gemelle
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1561

Lo spezzone dell’articolo criticato con sberleffi infantili in realtà è, appunto come si legge ciccando sul link, ben più lungo delle infami poche righe, che hanno insudiciato il web, pubblicate sul fake-blog “perle complottiste”

Certo bisogna essere ciechi per non constatare che i terroristi, tra tanti simboli da colpire, avessero scelto proprio, “casualmente”, questo simbolo: le “twin towers”… oltre al Pentagono!

Un bersaglio facile tutto sommato perché quello era l’obiettivo simbolo di New York: le torri gemelle.

Passare la sicurezza dell’aeroporto tranquillamente (…con “box-cutters” al seguito!), impaurire passeggeri, impadronirsi della cabina di pilotaggio e dirottare, dopo aver spento o variato la frequenza del “transponder”, portare i due aerei sulle twin towers…

È stato per caso?

La spiegazione ufficiale vorrebbe far credere che il “terrorismo” islamico avesse voluto colpire al “cuore” finanziario degli Stati Uniti per assestare un colpo diretto all’orgoglio americano…

Ma un simbolo vive nell’immaginario e nell’immaginario rimane…

I 19 terroristi sapevano che sarebbero anche cadute le torri?
No, le torri sono cadute inaspettatamente…
La spiegazione ufficiale vorrebbe far credere che il calore degli incendi innescati dal carburante contenuto nei serbatoi degli aerei avesse scaldato la struttura fino a provocarne il collasso progressivo degli edifici… Non uno solo: ma tutti e due gli edifici sono crollati per riscaldamento della struttura e successivo indebolimento!
Non mi addentro nelle vicissitudini che hanno visto poi, il WTC7 crollare alle 17:20 di quel giorno… Crollo per cui la Versione ufficiale non ne parla e gli organi governativi preposti all’espletamento di tali verifiche annaspino di fronte alla fatica che fanno per negare la demolizione controllata…

Mi chiedo se la motivazione del “colpo al cuore”, indicata sopra sia vera oppure accertando la natura degli interessi scaturenti da tale effetto non si possa ricondurre la paternità dei responsabili ad altri individui, che non siano “terroristi” islamici ma persone invece ben inserite nell’ingranaggio dell’organo di controllo americano opportunamente mascherato…

Se leggo il fake-blog “perle complottiste” non posso sicuramente dire di intendere un acceso spirito di critica, visti anche i madornali errori che illustrerò nei seguenti articoli compiuti continuamente da parte loro…

Per cui è necessario presentare, un momento, la situazione a New York per come si è presentata al 10 settembre del 2001.

Larry Silverstein, speculatore immobiliare ebreo di New York, conduceva da tempo una serrata trattativa per l’acquisto dell’immobile “World Trade Center” di New York. L’iniziale offerta d’ acquisto pari a 800 milioni di dollari circa venne immancabilmente rifiutata da Port Authority (…di New York and New Jersey- l’Autorità Portuale), organo proprietario del complesso.

Port authority scarta l’idea di vendere l’immobile per questioni di insufficiente convenienza nell’affare, poiché il valore attribuito a WTC, è ben più alto: da fonti governative successive al 9/11, il valore dato al complesso "in piedi", risulta ammontare a 1,200.000.000 di dollari…

Verso luglio 2001, scavalcando ad un’asta un’altra società aggiudicataria per scarse garanzie da lei fornite, Silverstein prende il controllo del WTC.

Valore del contratto, stavolta, di leasing: 3,200.000.000 di dollari, da pagarsi in comode rate mensili di 10.000.000 di dollari circa…

È stupido Silverstein?

Non sapeva che:

“The trade center started life as a giant money loser, running annual deficits of $10 million to $15 million.”
http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9F02E2DD1F3FF93BA3575AC0A9649C8B63&sec=&spon=&pagewanted=13

Non posso credere che all’epoca delle trattative di cessione uno speculatore immobiliare Newyorkese, del rango di Silverstein, non sapesse quello che i giornali hanno saputo… Considerato che solitamente in questi contratti uno ci rimette l’osso del collo per entrarci, ma con cognizione di causa!!!

Considerato, che intervenne insieme a lui, Lowy, della Westfield America, altro grosso imprenditore ebreo di origine australiana, per le superfici commerciali del complesso chiamate “the Mall”, al piano terra, la società ha un apparente intento speculativo sul complesso immbiliare. Qualora, comunque, le twin towers fossero state ancora in piedi, ad oggi, il “bagno di sangue” delle perdite finanziarie sortite sarebbe stato pesantissimo, ma come si suole dire: “mal comune mezzo gaudio”…

…fortunatamente, per se stesso, Silverstein non è stato così stupido!

Infatti i due, con la benedizione di Eisenberg, chairman di Port Authority, stipulano un contratto a prova di… aerei impattanti contro le torri: una cosa che succede così spesso che c’è bisogno di una “due diligence” apposita, da allegare alla normale relazione di fattibilità, che contempli questo rischio, cosiddetto ufficialmente in seguito… remoto!!!


“A property risk assessment report is prepared for Silverstein Properties before it acquires the lease for the World Trade Center (see July 24, 2001). It identifies the scenario of an aircraft hitting one of the WTC towers as one of the “maximum foreseeable losses.” The report says, “This scenario is within the realm of the possible, but highly unlikely.”

http://www.cooperativeresearch.org/context.jsp?item=a072401wtcriskassessment#a072401wtcriskassessment

…dire che dal 24 luglio 2001, giorno in cui avviene l’aggiudicazione di Silverstein per il controllo del WTC, con l’estate davanti e la città di New York in vacanza, all’11 settembre 2001, si riesca a cambiare il servizio di sicurezza delle torri, si contratti la polizza assicurativa con l’AIG, grazie a Greenberg (e la Harriman Bank vicina alla famiglia Bush), che a sua volta rivenderà le polizze in quattro e quattr’otto ad un pool di assicuratori svizzeri sembra improbabile, eppure oramai è storia.

Ma vale il detto per cui: “non tutte le ciambelle escono col buco”!

Ammettiamo per un attimo che qualcosa fosse andata “storta”… e una torre o tutte e due non fossero crollate completamente, quindi probabilmente avrebbero avuto in seguito un periodo di “gestazione” dei permessi di demolizione “pezzo per pezzo”, come l’edificio della Deutsche Bank, ciò avrebbe reso il WTC un affare improponibile, Silverstein cos’avrebbe potuto fare?


“THE LEASE HAS AN ALL IMPORTANT ESCAPE CLAUSE: IF THE BUILDINGS ARE STRUCK BY "AN ACT OF TERRORISM," THE NEW OWNERS' OBLIGATIONS UNDER THE LEASE ARE VOID”
http://www.lookingglassnews.org/viewstory.php?storyid=5659


Nonostante non sia chiaro ad oggi quali siano gli obblighi che si fosse assunto nel contratto di leasing, oltre il pagamento dell’affitto del diritto di ricostruzione mantenuto sull’area, pagato mensilmente dalle assicurazioni, per conto di Silverstein, a Port authority…

A tutto ciò va aggiunto che oltre a questo susseguirsi di coincidenze se ne aggiungono altre:

- obsolescenza degli edifici
- pericolosità dell’amianto (che i “debunker” italiani si ostinano a riconoscere presente soltanto in una torre fino al 38° piano, ma a torto, perché precisi piani di smantellamento erano stati eseguiti verso la fine degli anni ’80 per questo motivo…)
- corrosione galvanica (…data dall’alluminio apposto sull’acciao)
- manutenzione sovvenzionata dai contribuenti
- impianto condizionamento-riscaldamento dell’aria da rivedere completamente
- mancata occupazione della totale superficie degli spazi
- spostamento graduale degli occupanti al di fuori di South Manhattan
- problematiche relative alla viabilità
- crollo dei prezzi degli affitti degli uffici a mq per ovvio esubero di superfici non occupate

tutto ciò oltre a molteplici ulteriori sfaccettature che ho indicato con molti link a questi tre articoli:

http://bugietotali.blogspot.com/2007/10/speculazione.html
http://bugietotali.blogspot.com/2007/11/silverstein-24072001-pessimo-affare-911.html
http://bugietotali.blogspot.com/2007/11/silverstein-ma-quale-obbligo.html

A questi tre collegamenti, all’altro mio blog “Bugie Totali”, si trovano i riferimenti di cui alle “anomalie” indicate: sia nella forma del contratto di leasing, sia alle problematiche connesse agli edifici e sia alla speculazione.

Non esiste alcuna possibilità di poter negare, come tenta di fare insulsamente lo staff del fake-blog “perle complottiste”, una coincidenza che legherebbe gli attentati analogamente alla situazione generale del World Trade Center.

E’ impensabile non poter credere che indirettamente “terroristi” islamici, dirottino degli aerei contro due edifici, regalando:
- agli USA un pretesto per l’inizio della guerra in medio oriente
- una speculazione immobiliare senza precedenti
- l’erogazione di Liberty Bond per miliardi di dollari per la ricostruzione del WTC e le nuove sedi delle banche che altrimenti si sarebbero trasferite da south Manhattan
- l’eliminazione di documenti compromettenti, riguardanti la frode della Enron, custoditi all’interno di WTC7
- l’eliminazione di documenti inerenti la causa relativa alla presenza dell’amianto nelle torri (documentazione questa che venne portata pochi giorni prima alle torri)
Senza considerare i benefici agli alleati…

Non posso che ritenere immane la malafede di cui sono perfetti interpreti i “debunker” italiani…

Forse vista la codardia di cui sono capaci i “debunker” italiani, lo staff del fake-blog “perle complottiste”, preferisce “debunkare” le belle biondine del video sotto…



…dubito, comunque, che ne saranno capaci!

LEVA…

sabato 16 febbraio 2008

Fake-blog "crono911": "Marchio e liste..."

In alcuni articoli precedenti, ho scritto a proposito del fake-blog “crono911” e del suo caposcuola ”John”, le cui fatiche risultano essere ispirate da una particolare visione dei fatti, una visione, a dir poco, di parte.
Il fake-blog in questione porta diversi nefasti esempi della sua malafede, come da riscontro verificabile e opera di paziente raccolta, presenti su questo blog.

Questa volta, racconto un episodio che mi riguarda anche personalmente in quanto “blogger”; ciò allo scopo di evidenziare, ulteriormente, se mai ve ne sia ulteriore bisogno, la totale mancanza di argomenti validi, a supporto delle teorie dei “debunker” italiani in merito ai fatti dell’11 settembre e la infima strategia d’attacco “ad” hominem utilizzata per discreditare e ridicolizzare portatori di opinioni avverse.

Non è un mistero della retorica, che quanto più, in un dibattito sui fatti, una controparte attacchi l’altra sul lato personale (…e/o comunque SU ASPETTI non legati all’oggetto del dibattito), tanto più questa non abbia prove idonee per supportare le proprie tesi in maniera convincente ed esaustiva.

Innanzitutto, credo sia oltremodo doveroso rappresentare il tipo di catalogazione riservato da “John” (“debunker” italiano in servizio permanente effettivo), nei confronti di quelle persone che si avvicinano, con idee discordanti dalle sue, alla tragedia dell’11/09/2001.

“Crono911”, la chimerica creatura di “John”, ospita un forum interno, suddiviso per argomenti. Una di queste categorie riguarda i “bannati”: persone escluse dalle discussioni e per ciò catalogate in una lista indicizzata…

“bannati”, con tutta probabilità, nel dizionario italiano di John, equivale a “dannati”

“…lasciate ogni speranza voi ch’entrate”
Diceva Caronte ai dannati nella Divina Commedia

(Inferno, Canto III, vv. 1-9)

Fortunatamente per “John”, a replicare non è arrivato il Sommo Poeta, quanto un “dannato”, così schiettamente e innocentemente entrato nel suo (di John, ) terreno di caccia… pardon forum:


L’utente in questione, “bobor78”, si è presentato come da "netiquette", con il suo nome proprio, Vittorio, discorrendo su un suo dubbio in merito ai crolli delle torri del “World Trade Center” di New York, che per sua opinione, gli sembra siano state demolite, concludendo il suo intervento con queste parole:

“…magari poi mi sbaglio, comunque voglio vedere se anche a qualcun altro ha dato la stessa impressione…”

Con il sottoscritto, Vittorio avrebbe sfondato una porta aperta… Ma con “John”, le cose sono andate diversamente:



…visto che il tenutario ha giudicato… pardon, risposto senza possibilità d’appello e continuità. Nessuna motivazione a sostegno del provvedimento… eppure Vittorio viene “bannato”…

Perché?

Ha offeso?
No!
Ha insultato qualcuno, o “John”?
No!
Ha schernito/ridicolizzato qualcuno ironicamente?
No!
E’ stato maleducato?
No! …si è presentato e ha umilmente espresso un suo dubbio.

Allora perché è stato “bannato”?

Io avrei un’idea, ma lascio a voi giudicare…

Come prima analisi però, posso dedurre che, da parte di “John”, si evince una certa ostilità nei confronti di una persona (PERSONA), che esprime un concetto contrapposto al suo. Vittorio, come si arguisce dallo screen-shot sopra, denota una chiara mancanza di cultura nei dati riportati… ma un parere personale netto e soprattutto sincero, se non disinteressato…

Mi chiedo se non sia stata la sincerità e il coraggio nell’esprimere un’opinione così netta e contraddistinta, da parte di Vittorio, a fare rimanere “John” senza argomenti, fin dall’inizio

Il tentato approfondimento del “bannato”-“dannato”, invce, è stato stroncato sul nascere della sorgente iniziativa personale, tanto da costringere “John”, “l’esperto”, a evitare un confronto diretto e probabilmente imbarazzante…

Questa è una delle tante avvisaglie che, a mio avviso, portano a ritenere che “qualcuno”, in mano, non abbia che un pugno di mosche…

Riflessione personale: se l’obiettivo del gruppo di “debunkers” di “undicisettembre”, di cui John fa parte con il suo fake-blog “crono911”, è fornire spiegazioni in merito alla dinamica degli eventi dell’11 settembre 2001 che, guarda caso, sono in tutto per tutto identiche a quelle rilasciate dagli organi governativi americani, perché, dal momento che si presenta l’occasione di dare chiarimenti esaustivi a Vittorio, “John”, gli nega questo privilegio?

Risposta per me ovvia:

“…l’obiettivo del gruppo di “debunkers” di “undicisettembre”, di cui John fa parte con il suo fake-blog “crono911” NON è quello di dare spiegazioni in merito alla dinamica degli eventi dell’11 settembre 2001…”

Ma allora, quale obiettivo, se non quello di dare tali spiegazioni, ha, il suddetto “gruppo”?

Provo ad articolare una risposta.
L’obiettivo di tale gruppo di sedicenti… “debunker” italiani disinformativi, ha per oggetto:

- lasciare risultati nei motori di ricerca su internet al fine di far rintracciare ai “navigatori” del web, risposte contrarie alle cosiddette “teorie alternative”.
- forzare una malsana interpretazione nei confronti di “navigatori” che tentano di trovare chiarimenti personali in merito all’immane tragedia
- attaccare siti, anche scorrettamente, che hanno per oggetto lo studio dei fatti dell’11 settembre 2001
- ridicolizzare, attribuire falsamente, contrastare anche con una negazione, priva di prove in sostegno, tutti quei risultati ottenuti e studi effettuati da persone che vogliono avere chiarezza
- manipolare, distorcere e omettere tutte quelle informazioni che possono indurre ad un dubbio da parte di coloro che non si accontentano di spiegazioni “aggiustate”
- dare l’impressione che si stia affrontando un serio dibattito tecnico-scientifico

…questo è quanto verrebbe in mente anche ad un osservatore neutrale osservando tutta la vicenda e il seguente comportamento di “John” nei confronti di Vittorio.

Vittorio, di fatto, ha inesorabilmente ricevuto il “marchio” di “complottista” da parte di “John”, un po’ come in Unione Sovietica chi dissentiva dal regime, riceveva altre e ben più severe punizioni con l’epiteto infamante di “nemico del popolo”.

Tuttavia, a scanso di equivoci bisogna chiarire il significato di ”complottista”, che indica il partecipante attivo al complotto. Non è certo “complottista” chi si informa su un fatto complesso e sospetto (nella spiegazione ufficiale), cercando una spiegazione scomoda per le Autorità Ufficiali.
Purtroppo per Vittorio dovrà passare parecchio tempo prima che lo si “riabiliti”: nel frattempo sarà più facile dileggiarlo con altri “marchi”, come avvenuto con il sottoscritto.

Negli scorsi mesi John (o chi per lui, visto che la responsabilità sul forum è del suo gestore, quando questi si rifiuta di cancellare ingiurie e diffamazioni), in maniera infame, ha tentato di affibbiarne uno al sottoscritto, collocandomi in un suo 3D all’interno del suo forum in una discussione che s’intitola:
Cospirazionismo, nazismo e negazionismo, (…non due punti!!) ancora una conferma



Cospirazionismo: trattando l’11 settembre 2001, disonestamente, “John”, deduco che per cospirazionismo intenda la parte avversa al di lui “studio”.
Nazismo: credo che sappiano più meno tutti cosa sia stato… (John ignora evidentemente che il termine più adatto sarebbe nazionalsocialismo ndr)
Negazionismo: si applica ad un insieme di posizioni esprimenti dubbio circa la storia dell'Olocausto; secondo tali posizioni la portata della Shoah sarebbe stata più contenuta di quanto la storiografia non ritenga, o anche il tentativo di genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista non sarebbe mai avvenuto (definizione di “parte” da wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Revisionismo_dell)

Tutto insieme!

Gli inglesi fanno meno peggio mettendo del formaggio su un piatto di spaghetti scotti cui sopra vi sia stata versata della marmellata…

Un vero schifo! L’ignoranza in cucina non l’ho mai sopportata. Non parliamo invece di alcune nozioni mischiate alla bell’è peggio, tanto più, per formare un deterrente atto ad essere strumentalizzato come arma di sensibilizzazione e soggezione…

Vediamo un lungo sfogo di “John”. Alla fine di tale concitata realizzazione personale compiuta, conclude:

“E così vediamo un SHM che va da Caracciolo a dire: "Finalmente sei dei nostri".
Ma quale finalmente?
Lo sa SHM che il "gruppo Moffa-Caracciolo" già presentava libri complottisti e proiezioni di Inganno Globale, già attivava iniziative cui partecipava lo "storico" Cardini (gruppo Chiesa - Zero) ?

Si rende conto che in realtà è proprio lui, SHM, a essere diventato "dei loro"?”

SHM, Stuart-Hwy-Man, sono io sul sito “luogo comune”…

Antonio Caracciolo è un professore che ha avuto la disavventura di incontrare il “gruppo” “debunker” italiano sul fake-blog “undicisettembre”… Non ha gradito a tal punto da scrivere quest’articolo al quale ho replicato tra i commenti:

http://civiumlibertas.blogspot.com/2008/01/l11-settembre-come-nuovo-incendio-del.html

…ritorniamo alla domanda retorica di “John”: “Ma quale finalmente?”
Commentando quella che dovrebbe essere una mia affermazione nei confronti del prof. Caracciolo…
“John”, raggiunge l’apoteosi, rispondendosi alla domanda tra gli applausi dei suoi seguaci che, successivamente, tra i commenti lo acclamano come indiscussa “star” del momento…

…non ho, mai, fatto affermazioni simili.

Che “John” distorcesse e manipolasse dettagli e particolari era cosa risaputa… ma che cadendo in tale menomazione mentale se la prendesse anche con gli altri… beh! …o viene ben pagato per fare simili apprezzamenti, o ci troviamo di fronte ad un vero malato di mente…

…o quale alternativa a suo favore, concedo a suo vantaggio, come ultima ipotesi a suo beneficio: la malafede totale…

“Me lo lasci dire sig. Caracciolo:

"Era ora che l'11 settembre destasse il vostro interesse!!!".”

Queste sono state le mie parole…

“John” se la prende con i mulini a vento: come Don Chisciotte che viveva in un proprio mondo…

“John”, nel delirio, prosegue cercando di mascherare le affermazioni appena fatte, scrivendo che avrei dovuto sapere che già da tempo il prof. Caracciolo presentava libri in merito all’11 settembre, proiettava il video di Inganno Globale e che attivava iniziative con Cardini…

…completamente fuori di senno, povero “John”!

Secondo lui le persone dovrebbero nascere con la scienza infusa? (…non aveva bene in mente come meglio camuffare l’infamia lanciata poco prima.)

Ma non necessariamente le mie parole scritte nel blog del prof. Caracciolo, che ha per oggetto anche il revisionismo storico in merito all’olocausto degli ebrei, potevano essere comprese da “John” quale esortazione ad avere un altro resoconto di fatti che, per come anche raccontati fraudolentemente dai “debunker” italiani, possono servire comunque ad avere spunti di riflessione più o meno utili.

Infatti così è stato.

“John”, non comprendendo, evidentemente non oserà riconoscerlo.

E’ troppo impegnato nelle sue liste di coscrizione modello “gulag” di Kolima.

E’ troppo accecato dal terrore, che per tema di esprimersi male, fa parlare gli altri, mettendo in bocca cose non dette.

Un terrore che, come dimostrato, influenza negativamente le scelte dei codardi…

Per non parlar male, fa parlar male gli altri…

Analizziamo, senza aver visto, senza aver conosciuto e solo dal suo modo di scrivere l’incubo di “John”.

Sebbene non mi piaccia mettere a nudo le persone di fronte a loro stesse è bene che queste mantengano le opportune distanze: ovvio che l’esser stato collocato “casualmente” nel suo 3d nel ruolo di inconsapevole ingenuo non è stata cosa di gradimento, e mi irrita profondamente…

Prendo un “pezzo”, dal fake-blog “undicisettembre”…

• Davvero nessun ebreo è morto al WTC?
LA TEORIA: Una prova della cospirazione, secondo i sostenitori delle ipotesi alternative, è che l'elenco delle vittime al World Trade Center non riporta alcun israeliano. L'unico israeliano morto al WTC era un passeggero del volo 175.
I FATTI IN BREVE: L'affermazione è errata per il semplice fatto che israeliano ed ebreo non sono sinonimi e si può essere ebrei senza essere israeliani e viceversa. Quindi la mancanza di vittime israeliane non comporta affatto che non vi siano vittime di religione ebraica. Se è per quello, l'elenco delle vittime al WTC non include italiani, ma questo non vuol dire che l'Italia faceva parte della cospirazione.
Parole chiave: ebrei, israeliani.

La domanda è, appunto:
“davvero nessun ebreo è morto al WTC”?
La non-risposta mascherata da risposta è stata:
“…la mancanza di vittime israeliane non comporta affatto che non vi siano vittime di religione ebraica”.

Tale non-risposta lascerebbe sorgere lecitamente un dubbio, tuttavia non è questo l’argomento… ora.

Si fa una confusione tra religione e nazionalità e si è perso (volutamente?), per strada, il senso della domanda. Il risultato è stato un completo nulla. O qualcuno ha intuito una risposta precisa, nella (sempre) retorica domanda?

Non è un po’ confusionaria questa catalogazione del gruppo “debunker”?
…distorta nel concetto di catalogazione adottato?
Eppure “John”, nel suo fake-blog “crono911”, distingue gli ebrei con un “luogo comune” che non lascia proprio adito a dubbi:



…e qui avviene lo sfoggio dell’ignoranza di “John”, in contraddizione anche con la precedente catalogazione predefinita, sul fake-blog “undicisettembre”.
Leggendo “John” si evince che il Talmud è molto irrispettoso (offensivo) nei confronti dei Cristiani e di Cristo. Poi si allaccia alle correnti di pensiero nel cattolicesimo (quali?) e sue organizzazioni suscitanti inquietudini (quali?) …

Non c’è relazione tra le due affermazioni, ma pare che dal punto di vista di “John” una cosa equivalga l’altra…

…e questo è il culmine:

“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.”

…in relazione a:

”Se qualcuno invece - di altra religione - si sente autorizzato a tagliarmi la testa, la cosa mi preoccupa un pelo di più, ma è un altro discorso.”

Nella seconda affermazione credo che “John” volesse alludere al filmato di Berg… La religione riconducibile alla paternità degli esecutori di tale atto, a detta dei media, dovrebbe essere Islamica.
Alludeva all’islamismo “John”?!
O ai cristiani?
O ad altri…?
Solo “John” può sapere, nella sua testa, chi sia la persona o il religioso che possa sentirsi autorizzato a tagliargli la testa…
Nell’affermazione prima, in cui pare che non si preoccupi se qualcuno possa ritenerlo immondo (…e forse avrebbe ragione a ritenerlo tale), “John” dissimula una certa tranquillità…
Il “Corano”, detiene al suo interno 4 volte la parola “guerra”, e non avrebbe avuto necessità di essere rivisto da parte di altre autorità religiose (in funzione delle motivazioni per cui tale parola venga riportata).

Sarebbe interessante sapere da “John” chi, per sua opinione, possa sentirsi autorizzato a tagliargli la testa…

E’ un aspetto curioso della sua personalità, e merita tutta l’attenzione di un bravo psichiatra…
…fatto sta che uno che ritiene possa esistere la possibilità che ci sia qualcuno “autorizzato a tagliargli la testa”, va di pari passo con l’idiozia che mi avrebbe visto dire al prof.

Caracciolo:
“finalmente sei dei nostri!”

…è limpidamente falso!

…come si è potuto costatare direttamente dallo screen-shot sopra…

Non è una svista questa, una sbadataggine, un errore, un’incomprensione ma un ragionamento distorto fatto e compiuto… e affibbiato a me, forzatamente!

La tristezza di tale elucubrazione febbrile di “John”, sta nel fatto che con queste idee si aggira per i “3d” del suo forum a interloquire con altri utenti di sionismo, ebraismo, Talmud, olocausto, shoah…

Associando erroneamente, per altro, l’olocausto degli ebrei con quello che è stata l’atrocità dei campi di concentramento in assoluto. Campi che innanzitutto non hanno visto solo ebrei ma tutte le etnie e tutte le religioni, ivi compreso anche un mio parente (…marito della sorella di mio nonno paterno), non-ebreo.
Chiamai giorni fa mio nonno (88 anni) e gli chiesi ragguagli in merito: dopo l’8 settembre 1943, questo mio parente che si trovava alla GAF (guardia di frontiera al confine con l’Austria), venne arrestato dai nazisti e deportato in un campo di concentramento vicino a Berlino, quale traditore dell’Asse…

Tornò in Italia all’inizio del ’45 e una ventina d’anni fa, vidi il suo numero tatuato sul braccio…

Non continuo oltre sebbene ritornerò sull’argomento in seguito ma, credo che questo possa essere un ottimo spunto per “John” per riprendere in mano qualche libro di storia e nel caso non ce ne avesse, di andarsene a comprare qualcuno, sempre che nel frattempo non sia impazzito del tutto.
Ribadisco però che laddove non c’è interesse a correggere propri errori commessi (vedi etichette nel presente blog), non credo che da parte di “John” ci sarà interesse nel rinnovare le proprie lacune culturali…

E la cosa è grave.

leva...