
Dopo aver letto molti articoli nei fake-blog di questi individui ho constatato la menzogna di cui è permeato lo svolgimento di queste dinamiche, da questi spiegate, con indifferente responsabilità di resoconto nei confronti del pubblico:
- Aerei dirottati scambiati per aerei più grandi per meglio speculare sull’influenza del carburante (…incompresa dagli stessi enti governativi americani che ne hanno curato le indagini), in essi contenuto, sulle torri
- Diritti di ricostruzione scambiati per obblighi sul contratto di leasing di Silverstein (…che sarebbe finito in un bagno di sangue finanziario…)
- Conclusioni forzate attraverso inconsistenti capacità ingegneristiche
- Discredito sistematico
- Affermazioni riguardanti le visioni, sulle video-camere, di aerei che avrebbero impattato il Pentagono (…quando invece aerei non se ne vedono)
- Informazioni erronee con obiettivo secondario riscontrato nell’utilizzo di forme di discredito sulle persone sostenitrici le “teorie” alternative
Tutto ciò è verificabile attraverso un’attenta lettura e una diligente analisi dei loro scritti…
Qualcuna di queste analisi è raccontata in “fakeblogdebunker”.
…e anche molte altre persone hanno riscontrato l’ingannevolezza nelle affermazioni dei “debunker” italiani.
Vi è una critica in corso da parte di persone che non credono nelle spiegazioni rilasciate dagli organi governativi americani sull’11 settembre 2001.
Le autorità governative americane non hanno saputo dare, talvolta (…per non dire spesso), spiegazioni appropriate agli eventi di quel giorno tragico…
Dove non sono riusciti gli enti governativi americani, sono arrivati i “debunker” italiani con invenzioni di sana pianta, conclusioni e logiche tutte loro, del tutto personali…
Vediamo, per esempio, una delle invenzioni, meglio intesa, da loro, come “evidenza” della presenza di un aereo impattante il Pentagono.
Nei loro scritti, è esposta sotto-forma di, …haimé, spassoso sproposito…
Nell’approfondimento del particolare, la scarsa attenzione riposta nella coerenza dell’enunciazione è riscontrata nell’esposizione di grossolani errori di contraddizione.
In uno di questi clamorosi casi, Attivissimo si contraddice pubblicamente, negando (…lui è un giornalista[…informatico!]), in un primo momento che l’aereo volasse oltre 60 cm dal suolo, sopra le bobine, ma poi, facendo combaciare a pennello le sue conclusioni, l’aereo volerà più basso per colpire lo “steam vent” (struttura alta qualche cm, vedi fotografie) e fracassarsi sul Pentagono…
lo scorretto disinformatore è stato pizzicato dall’utente “wells” che sul forum di "www.luogocomune.net", ha pubblicato la notevole sciocchezza del sedicente giornalista…
…ed è giusto dare ulteriore visibilità a questa sceneggiata, messa in piedi da Attivissimo, visto che, da parecchio tempo in qua, il fake-blog “undicisettembre”, barcolla nel ridicolo indisturbato ma impunito:
Riporto la fallacia disinformativa dei “debunker” italiani, meticolosamente raccolta, pubblicata e dimostrata da “wells”:
“Osservando la lista di testimoni che il tetragono Attivissimo continua a proporre, la domanda che viene più naturale è: ma se un Boeing 757 ha davvero colpito il Pentagono, che bisogno c’è di testimoni così evidentemente, e nel caso di Frank Probst testé presentato, così spudoratamente inattendibili?
Si gettò alla sua destra. Ricorda che il motore gli passò accanto, a un paio di metri di distanza. L'ala destra dell'aereo trapassò un generatore mobile “come burro”, disse Probst. Il motore destro colpì un muretto di cemento ed esplose in frammenti.
A parte certe punte di vertiginosa comicità toccate da Attivissimo nella circostanza (il punto di osservazione di Probst «era vicinissimo alla traiettoria», anzi: «direttamente sotto di essa»), il miglior commento alla testimonianza di Probst viene da Dave MacGowan: la versione di Probst è contraddetta dal fatto stesso che lui la racconta.
http://www.davesweb.cnchost.com/nwsltr68c.html
Non male, per chi si era fatto in quattro a negare che l’aereo volasse a 60 cm. dal terreno:
Non ti viene il dubbio che l'aereo potrebbe essere passato sopra i rulli? Sono belli massicci, lo spostamento d'aria potrebbe anche non averli mossi. Forse non ti viene il dubbio perché tu sei convinto della quota di 60 cm. Dicci da dove hai ricavato questa cifra così stranamente precisa.
# Scritto da Paolo Attivissimo: 20/2/06 07:18
attivissimo.blogspot.com/2006/02/pentabobine.html
Sai, normalmente nelle indagini si procede così. Se qualcuno dice "l'aereo volava a 60 cm da terra" e su questo concetto basa tutta una serie di ipotesi, si chiede cortesemente di documentare questo assunto. Troppo comodo sparare un'affermazione e poi non poterla documentare, con la scusa scadente dell'"è molto difficile rintracciare" la fonte delle informazioni. Senza fonti, la tua affermazione non vale niente. Può essere una diceria inventata da tuo cugino, un errore di interpretazione o una bugia.
Commento pubblicato da Paolo Attivissimo 20/2/06 13:38
Con i collaboratori del suo alacre gruppo di ricerca:
invece di dire fesserie (arte nella quale - devo darti atto - sei molto bravo), potresti gentilmente dire dove caspita hai letto che l'aereo volava a 60 cm dal suolo???
Se non rispondi a questa domanda perdi anche quel briciolo di credibilità che ti resta e il vigliacco sei tu.
Non puoi fondare una teoria su un dato che nemmeno tu sai da dove venga.
Commento pubblicato da Hammer 20/2/06 14:34
Poi magari ci vorrebbe qualcuno che spiegasse come si concilia l’impatto di un motore a pochi cm. dal terreno (a una distanza di 20-25 metri dal muro del Pentagono), con un aereo che sorvola le bobine.
l'aereo le ha sorvolate, visto che il suo angolo di incidenza era diverso da zero e le bobine erano ad almeno 25 metri di distanza dal punto d'impatto.
Commento pubblicato da Paolo Attivissimo 20/2/06 21:05
…vorreste informarvi sull’11 settembre 2001 presso persone incapaci come i “debunker” italiani?
Una ricostruzione degli eventi dell’11 settembre 2001 irreale, farcita di imprecisioni di, contraddizioni, di ignoranza, di manipolazioni, di omissioni come quella fornita dai “debunker” italiani, è indubbiamente pericolosa…
Considerato il fatto che il lettore potrebbe veramente credere a tali astrusità e trovarsi danneggiato nel momento in cui apprende, verificandolo, che tali informazioni sono falsificate…
Da pochi passaggi si può comprendere quanto la preparazione dei “debunker” italiani sull’argomento non sia quella che vorrebbero dare a bere al pubblico attraverso l’utilizzo del discredito e dell’ironia…
…dove le invenzioni non hanno, fraudolentemente, ottenuto il sospirato scopo del "debunking", un altro mezzo è stato ritenuto consono all’attività di disinformazione quotidianamente svolta…
Essi soltanto, attraverso questi due metodi da propaganda spicciola, potevano arrivare a strumentalizzare la filosofia ripiegandola al loro servizio e servendosene come mezzo di discredito nei confronti del “nemico”…
Un “nemico” rappresentato dai sostenitori delle “teorie” alternative…
In questo modo, Paolo Attivissimo, responsabile del fake-blog “undicisettembre”, schiera il filosofo.
Un filosofo che sarebbe l’utente “Thomas Morton”…
Poche righe iniziali del suo post pubblicato sul fake-blog e si riscontra subito un’ambiguità…
Una citazione di Abramo Lincoln stravolta nel significato!
Una rapida spiegazione si trova al link, dove la mia critica ha scaturito il commento di “thomas morton”:
http://debunkerfakeblog.blogspot.com/2008/03/fake-blog-undicisettembre-elogio-della.html
“thomas morton” col filosofeggio intende che sia il sottoscritto a esser “meschino” per avere riportato la citazione corretta in italiano e non averla pubblicata anche in inglese per completezza…
Lo fa lui, nel commento…:

...compiacendosene sul fake-blog "crono911":

“thomas morton”, dopo aver scritto un “polpettone” ed essersene compiaciuto della pubblicazione sul fake-blog “undici settembre”, riscontra meschinità da parte mia per non aver riportato la citazione corretta in inglese... Cosa dovrebbe pensare di se stesso, non avendo riportato, lui stesso, oltre che la citazione in inglese, la motivazione per cui riportasse una sua interpretazione personale e non comunemente accettata dal pubblico, attribuendo, per altro, ad un autore sbagliato la citazione medesima?!!
Sulle interpretazioni, nel senso stretto del termine, si riportano fonti, a meno che non siano frutto di un pensiero personale…
...non è raro sentir parlare di dantisti, “scannarsi” sull’interpretazione di una terzina del Sommo Poeta…
…in questo caso si attribuisce l’interpretazione della citazione al giusto autore.
Se la differenza rispetto al comunemente accettato è netta, va mostrato il motivo per cui uno rivendichi il diritto di interpretare quella citazione a suo insindacabile giudizio…
Ma non “thomas morton”! il filosofo del gruppo dei “debunker” italiani cerca di forzare una comprensione, da parte dei lettori, di una sua interpretazione, di una citazione, non meglio articolata…
L’arroganza con cui si erge a saccente riallacciandosi a Eco, Steiner e Quine è un chiaro sintomo di quanto presuntuosamente i “debunker” italiani ostentino una cultura loro alleata e a loro favorevole come mezzo di dis-informazione...!
Il tentativo di dare, come già detto, una connotazione umanistico/filosofica al fake-blog “undicisettembre”, stona con le falsità che vi si trovano pubblicate al suo interno, tenuto conto che nello stesso tentativo, la citazione riportata in inizio articolo è un errore madornale…
Ed è un errore sviluppabile sotto più punti di vista:
- Per la presunzione dell’autore nel fornire una sua interpretazione della citazione stessa
- Per la mancata successiva ammissione dell’errore
- Per l’ostentazione e la pervicacia con cui egli voglia apparire come, comunque “corretto”
- Per l’illusoria conclusione per cui crederebbe ciò che più gli aggrada (…nel commento): “In ogni caso, ti ringrazio per aver dato conferma dei contenuti del mio articolo, e per un esempio così chiaro di "bullshit".”[“thomas morton”]
- Per l’ennesima contraddizione operata in rappresentanza del gruppo dei “debunker” italiani, sempre nel commento …tra parentesi (!!!): “ (frase, fra l'altro, attribuita a Lincoln, ma senza certezze di sorta)” [“thomas morton”]
- Per l’omissione di aver segnalato una sua interpretazione
- Per non aver riportato la citazione originale
- Per aver messo in bocca ad altri quello che ha invece pensato e scritto un “debunker” italiano
- Per l’orgoglio di cui è impregnata la stessa citazione attribuita arbitrariamente ad Abramo Lincoln
Questi non sono i connotati di un filosofo o di qualcuno che aspirerebbe ad emularne le riflessioni!
…ma tutto ciò non sarebbe successo se “thomas morton” avesse indicato se stesso, e non Abramo Lincoln, come autore della citazione…!
Cosa ci sarebbe stato di male?!
…quasi niente!
Solo una gaffe mostruosa per l’indiretta ammissione che avrebbe offerto il fake-blog “undici settembre” al pubblico, e cioè, che i “debunker” italiani non potranno mentire per sempre…!
Se avessi anche riportato la citazione in inglese, nella mia critica, quale reazione avrebbe avuto “thomas morton”?
Mettendo il link ai risultati di decine di pagine online riportanti la citazione comunemente accettata, e letteralmente tradotta dall’inglese, dal pubblico italiano, è stata procurata, in seno al morale di “thomas morton”, una provocazione degna dell’unica scappatoia che gli permettesse, con una sua auto-indotta indignazione, di darmi del meschino (?), attaccandosi al fatto che non avessi messo la frase in inglese…
Bel modo di filosofeggiare!!!
Non avevo fatto in tempo a leggere la frase sulla sua firma di “luogo comune”, ma, a questo punto, “thomas morton”, farebbe bene a leggersi quella di un suo compagno:
“L'uomo ama credere a ciò che più vorrebbe fosse vero.”
Non c’è motivo per cui uno debba accettare obbligatoriamente un interpretazione dell’utente “thomas morton” a priori…
Come non c’è motivo di utilizzare la “politica del discredito” come mezzo d’informazione…
Utilizzando la “politica del discredito” e strumentalizzando la cultura, non appartenente evidentemente, a impostori del rango di Attivissimo, il risultato diventa dis-informazione (assenza d’informazione).
Non è incensandosi di nozionismo nominando autori come Eco, Steiner e Quine, pretendendo di aver ragione a tutti i costi, che si sostiene una tesi...
E non è il nozionismo così sciorinato, di bassa lega, a fare chiarezza sugli eventi dell’11 settembre 2001…
Consiglio pertanto a “thomas morton” di riprovarci, oltre che sul fake-blog “undici settembre”, anche a “Zelig”:
Comunque è probabile che tali errori non verranno riconosciuti dai “debunker” italiani!
Come del resto molti altri errori in passato non sono mai stati corretti…
…e non verranno corretti per "ovvi" motivi di… correttezza e trasparenza!