venerdì 2 novembre 2007

Fake-blog "undicisettembre": ..."tiritera" moralistica! Il nonplusultra del sublime: la differenza di essere anticomplottisti!

Fantastico!
L'utente, certo Siredward, si abbandona a questa sofisticata descrizione della differenza dell'essere "complottista" dall'essere "anticomplottista"!
Che cazzo significa?
Lo spiega elugubrando questa spiegazione: il complottista è il cattivo e ovviamente l'anticomplottista è colui... che suda, lavora, si sacrifica, per spiegare sempre e sempre le stesse cose.
Chi lo dice? Ovviamente, quello che s'identifica in un "anticomplottista"...
Certo questo nuovo termine coniato fa il paio con quell'altro oramai in voga da una 60 d'anni, ma lasciamo perdere!
13:56 - 2/11/2007

"Esatto, TomTom.
Perché per essere "complottista" basta prendere due immaginette o filmatini confusi e lasciare che la fantasia galoppi libera, mentre per essere anticomplottista bisogna scavare, trovare materiale, ragionare in maniera logica, lavorare bene. Per essere "complottista", basta inventarsi una qualsiasi teoria basata sul nulla e poi chiedere a gran voce risposte dimenticandosi che la domanda non ha basi reali, chiedere prove su prove dimenticandosi di aver inventato teorie senza capo né coda e senza elementi a sostegno, pretendere risposte superparticolareggiate e assolute e riparare, in caso di replica, dietro alla codarda pretesa di "stare facendo solo domande". Essere anticomplottista significa, invece, doversi sorbire le arroganze di chi crede di aver trovato la soluzione a problemi di una complessità incredibile solo guardando un filmato senza nemmeno avere le basi degli argomenti trattati, dover stare a sentire le idiozie più becere espresse in toni accusatori e sprezzanti e dovercisi rapportare come se fossero idee degne e intelligenti per non urtare la sensibilità di chi le pronuncia, dover rispondere con fatti, dati, immagini, filmati, competenza, alle richieste dei dettagli più minuziose e insignificanti di chi non ne vuole sapere di adottare lo stesso massacrante metro di giudizio con le proprie idee strampalate e contraddittorie e si rifiuta, in alcuni casi, addirittura di rispondere a domande generiche con un sì o un no. Significa dover ripetere ogni sei mesi sempre le stesse risposte ai nuovi arrivati delle teorie cospirative, che partono in quarta dai soliri "ma il buco al Pentagono è troppo piccolo" e si offendono se si fa loro notare che ci sono tonnellate di materiale a disposizione, prima di intervenire a gamba tesa. Significa doversi prendere le accuse di essere faziosi da gente che manipola spudoratamente dati, filmati, testimonianze, le accuse di essere ciechi, non obbiettivi, mistificatori, fanatici, da persone che hanno già scelto in che verità credere prima ancora di affrontare l'argomento, di essere incompetenti, poco preparati, poco attendibili, da persone ignare anche solo dei dati di base, ma abbastanza arroganti da credere di essere al tuo stesso livello nonostante la differenza di tempo dedicato e abbastanza pigre da non avere alcuna intenzione di consultare il materiale che svelerebbe la loro ignoranza. (e quest'ultimo punto l'ho provato sulla mia pelle persino io che in quanto a conoscenze approfondite sono poca cosa rispetto ad altri. Mi immagino cosa debba provare Henry, ad esempio...)
Sì, TomTom, essere anticomplottisti è davvero molto, molto, molto più difficile che essere complottisti."
"...per essere anticomplottista bisogna scavare, trovare materiale, ragionare in maniera logica, lavorare bene."
Questa poi, le batte tutte!
In ordine, l'anticomplottista:
- scaverebbe
- troverebbe materiale
- ragionerebbe in maniera logica
- ...lavorerebbe... bene
Ritorniamo al buon vecchio ed "esperto" John:
“…le clausole del contratto lo obbligavano a ricostruire le Twin Towers a proprie spese.”
Da quest'affermazione si evidenzia il fatto che gli "anticomplottisti":
- non hanno scavato a dovere perchè Silverstein ha sempre ribadito il diritto a ricostruire
- non hanno trovato materiale e/o fonti cui venga attribuito un obbligo di ricostruzione
- non hanno, ovviamente ragionato per logica, in quanto la premessa è già falsata
- lavorerebbe bene: è un interpretazione. Secondo me no! Ma intendendo che il lavoro dell'anticomplottista sia questo descritto in questi 3 punti allora ha lavorato benissimo, anzi: complimenti!
...poi sarebbero coloro che la pensano diversamente, gombloddisdi che lasciano che la fantasia galoppi libera!!!

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