domenica 14 dicembre 2008

Fake-blog "undicisettembre": "Il profeta del "debunking" undicisettembrino: tra dogma e tabù!"

…sorprendenti somiglianze a disturbi compulsivi, intraviste nell’eliminazione nevrotica di link esterni ai suoi fraudolenti articoli, lascerebbero pensare che per Attivissimo si possa provare un po’ di pena o compassione:




…purtroppo, data la singolare epurazione, bisogna ricondurre tali atti esclusivamente alla dolente piaga della disinformazione più becera di cui artefici principali sono lui e gli altri “debunker” del gruppo di cui fa parte.

L’eliminazione di link esterni, infatti, è sempre diretta verso articoli che come oggetto esprimono un disaccordo nei confronti di una malsana e scorretta esposizione dei fatti che lì viene operata con noncuranza…

Ci troviamo, quindi, nel caso attuale di Attivissimo, ad una via di mezzo tra un guru e un imbroglione. Guru che intenzionalmente, secondo una giustizia personale basata su un proprio credo pseudo-scientifico di per sé discutibile, censura deliberatamente il pensiero a lui contrario.

I tabù dei “debunker”

La censura di Attivissimo, e dei “debunker” in generale, comunque, non si presenta in rete soltanto sottoforma di eliminazione di link esterni avversi al credo, ma anche nell’occultamento ai propri utenti di quegli elaborati contrari alle conclusioni ipotizzate e teorizzate, con dubbie simulazioni, da parte del NIST.

Si potrebbe alludere facilmente a dei tabù, che l’indefesso “debunker” sfoggia nelle sue “ricerche”.

Allegoricamente per Attivissimo & company è tabù tutto ciò che minaccia la (sacra) “versione ufficiale” dei collassi delle torri del WTC.

Un tabù che poi, sottoforma di informazioni manipolate, provoca danni a chi, suo malgrado, li reputa persone affidabili.

La prima definizione capitata sottomano del termine “tabù” è quella di “wikipedia”:

“In una società umana un tabù è una forte proibizione (o interdizione), relativa ad una certa area di comportamenti e consuetudini, dichiarata "sacra e proibita". Infrangere un tabù è solitamente considerata cosa ripugnante e degna di biasimo da parte della comunità. […] Quando una certa azione o abitudine è classificata come tabù, essa viene proibita, vengono istituite proibizioni e interdizioni riguardanti la sfera di attività che la riguardano. […]”

Mettendo in relazione i concetti fondamentali di due rapporti sul collasso del WTC7, indicandone uno col termine “tabù” e l’altro col termine “dogma”, si dedurrà la scorrettezza obbligatoria cui sono soggetti i “debunker” nel raggiungimento delle proprie conclusioni precostituite e quanto si può ricondurre tale timore ossessivo, quasi religioso, ad una vera e propria disinformazione nel rappresentare la realtà per quel che è:

- Dogma: NIST, NCSTAR 1-A
- Tabù: CTBUH, “Comments”

Dogma:

“The initiating local failure that began the probable WTC7 collapse sequence was the buckling of the column 79.”

NIST, pag. 21: http://wtc.nist.gov/NCSTAR1/PDF/NCSTAR%201A.pdf

Trad: I’iniziale cedimento locale che ha avviato la probabile sequenza di crollo del WTC7 è stato la deformazione della colonna 79.

Tabù:

“The Council does not agree with the NIST statement that the failure was a result of the buckling of Column 79.”

CTBUH, pag. 4: http://wtc.nist.gov/comments08/CTBUHwtc7comments.pdf

Trad: Il consiglio non è d’accordo con l’asserzione del NIST secondo cui il cedimento è stato il risultato della deformazione della colonna 79.

Se ad ora, sul fake-blog “undici settembre” trovassimo citati entrambi i rapporti, la distinzione in chiave allegorica da me proposta tra tabù e dogma sarebbe ovviamente nulla!

Nel caso invece si vedesse citato uno solo dei due rapporti, scoprendo essa quale sia, avremo la possibilità di appurare se la distinzione anzi esposta possa essere confermata dai fatti e dalle pubblicazioni precedenti dei “debunker” stessi.

Vediamo sul fake-blog “undicisettembre” un articolo, ripreso anche nei precedenti miei ultimi due post, scritto proprio da Paolo Attivissimo, “debunker”:

“Il 20 novembre scorso il NIST (National Institute of Standards and Technology) ha pubblicato il testo finale del suo rapporto sulle cause del crollo del WTC7, la cosiddetta "terza torre" crollata l'11 settembre 2001.

Viene riconfermata la dinamica del crollo: incendi incontrollati, innescati dall'impatto delle macerie delle Torri Gemelle, e assenza d'acqua negli impianti antincendio (per via delle condotte tranciate dal crollo delle Torri), hanno prodotto la dilatazione e i cedimento di alcuni solai. Questo ha tolto il supporto laterale a una colonna particolarmente sollecitata, la numero 79, che si è piegata. Da lì, il cedimento si è propagato inarrestabilmente al resto della struttura.

Sono esclusi fenomeni esplosivi, perché una detonazione sufficiente a causare la rottura della colonna vitale avrebbe sfondato i vetri delle finestre dell'edificio, scagliandoli violentemente in fuori, cosa che non è avvenuta. Inoltre la detonazione avrebbe prodotto un boato ad oltre 130 decibel, udibile a grandi distanze.”
(Paolo Attivissimo)

http://undicisettembre.blogspot.com/2008/11/wtc7-pubblicato-il-testo-finale-del.html

Il rapporto del NIST è stato citato e abbondantemente glorificato così come il dogma della colonna 79 è stato ampiamente celebrato…

Questo era quello sopra allegoricamente indicato come dogma!

Va notato che i “debunker” cercano sempre di strappare consensi per mezzo di una leva psicologica che colpisce l’impressionabilità di molti individui: il richiamo all’eccellenza delle qualifiche di personaggi che sostengono le ipotesi del NIST.

Guarda a caso, però, nel CTBUH (The Council on Tall Buildings and Urban Habitat), che non soltanto è un’organizzazione più che adeguata per contrastare il NIST, troviamo proprio delle eccellenti qualifiche di personaggi che lo hanno redatto. Ciò nonostante, sul fake-blog “undici settembre”, nell’articolo dove si elencano i commenti contrari al rapporto del NIST, di questa relazione dell’onorevole istituto non se ne fa cenno alcuno…

Questo era quello che avevo indicato come tabù!

La cosa estremamente curiosa che colpisce senz’altro l’attenzione del pubblico è che questa relazione della nota organizzazione è stata pubblicata dal NIST in una lista, in cui ne ricadono altre, per prima:

http://wtc.nist.gov/comments08/

Il CTBUTH appare essere per i “debunker” un immane tabù, come lo era Galileo Galilei per la Chiesa che non voleva vedersi estromessa dalla fede un dogma vecchio di millenni…

Questa lista è stata ripresa da Attivissimo nell’articolo suddetto, dove, oltre a schernire i sostenitori delle c.d. “teorie alternative”, vorrebbe dare a credere di evidenziare due commenti che mostrano con quanta tranquillità si sia contrastato il NIST.

Inutile dire che questi commenti evidenziati, di importante o contrario al rapporto del NIST, hanno ben poco, tanto da rasentare, al limite, la rappresentazione di una malsana pantomima.
Secondo il pio “debunker”, un commento, quello erroneamente attribuito dal NIST a Silverstein, contesterebbe con forza i contenuti e un altro, quello del PANYNJ, rincarerebbe una dose di disaccordo:

- Studio legale di Silverstein: http://debunkerfakeblog.blogspot.com/2008/12/fake-blog-undicisettembre-1-parte.html

- PANYNJ: http://debunkerfakeblog.blogspot.com/2008/12/fake-blog-undicisettembre-2-parte-il.html

Certo, viste le cose come stanno il CTBUH è da considerarsi per il “debunking” l’annullamento della “legge” cui sono votati, l’annientamento supremo del credo al quale appartengono, un’eresia…

Questi sarebbero gli unici commenti “avversi” al NIST evidenziati dai fedeli suoi estimatori “debunker”. Un po’ come la risibile disputa che tempo addietro era sorta in merito alla posizione dei segni dei chiodi sugli arti superiori di Gesù Cristo: alcuni sostenevano i palmi, altri i polsi…
Appunto, irrilevante nei confronti del dogma.

Leggendo la relazione del CTBUH si trova una sequela di dubbi diretti all’”indiscutibile verità” del NIST secondo il quale gli elementi avrebbero perso la loro resistenza a causa del calore degli incendi:

The NIST analysis (p. 353), shows that shear studs and the bolts holding the primary Column 79 failed before the temperature of the steel reached 200°C. This implies a fundamental weakness that would be picked up by a conventional PBD analysis. These temperatures are very low compared to a fire protection test that assumes that steel loses strength at 550°C.

The failure of shear studs is surprising, and has been modeled in a very simplistic way, which may overestimate the failure of this element. Prior studies and real fire cases have not previously identified shear stud failure as a significant possibility.


Trad: L'analisi del NIST (P. 353), indica che le viti ed i bulloni che tenevano la colonna primaria 79 si sono danneggiati prima che la temperatura dell'acciaio avesse raggiunto 200°C. Ciò implica una sostanziale debolezza che sarebbe stata ripresa dalle analisi convenzionali di PBD. Queste temperature sono molto basse comparate ad un test di protezione antincendio che suppone che l'acciaio perda resistenza a 550°C.

Il guasto delle viti è sorprendente ed è stato configurato in maniera molto semplicistica, con cui si potrebbe sopravvalutare il guasto di questo elemento. Studi precedenti e casi d’incendio reali trascorsi non hanno confermato un danneggiamento della vite come una possibilità significativa.

Sapendo che il NIST ha impiegato almeno tre anni per completare le indagini sul crollo del WTC7 e sapendo che in seguito ha accordato un termine di poche settimane per ricevere i commenti è encomiabile lo sforzo del CTBUH nel far valere le proprie posizioni e nell’esporsi con una certa sicurezza con così poco tempo a disposizione.

…sicuramente può essere considerata, questa relazione, una “contestazione con forza” al rapporto del NIST e non, certo, le richieste di precisazioni reclamate dallo studio legale di Silverstein in relazione alla terminologia adottata nel NCSTAR 1-A, come asserito fraudolentemente dai “debunker”…

…andrebbe segnalato anche il commento della Skyscraper Defense, che, come organizzazione preposta alla sicurezza e all’innovazione tecnologica nella costruzione dei grattacieli, si è distinta per aver “rincarato una dose di disaccordo”, vera, nei confronti del rapporto pubblicato dal NIST.
Il suo fondatore Dan Goodwin ha inviato un fax in cui pone una decina di quesiti. Ne riporto i primi due:

http://wtc.nist.gov/comments08/danGoodwinwtc7comments.pdf

1) Nella vostra presentazione video, affermate che non c’erano testimoni che riportarono di avere udito esplosioni durante i crolli delle torri. Invece, grazie alla FOIA del New York Times, ci furono numerosi pompieri e primi soccorritori che riportano di aver sentito esplosioni accorse nel momento dei collassi. Come rispondete?

2) Dopo aver rivisto il collasso del WTC7, e dopo averlo comparato con la presentazione e visualizzazione del vostro modello, si desume che i collassi non sono identici. Il video mostra chiaramente che l’intera struttura collassa giù dritta verso il proprio basamento quasi alla velocità di caduta libera. Mentre il modello della vostra presentazione e visualizzazione mostra i piani che collassano gradualmente, poi prendendo velocità come collassano le facciate esterne. Come spiegate ciò?

A questi commenti seguono poi tutti quelli che sospettano essere avvenuta una demolizione controllata in luogo dei collassi dovuti a impatti, calore e macerie…

…è anche comprensibile, in fin dei conti, non trovare nessuna traccia di commenti ostili al NIST, di un certo rilievo, sul fake-blog “undicisettembre”!

Certo è che non rimane che considerare i “debunker” dei fanatici religiosi appartenenti ad una delle tante sette deviate esistenti…

…e il “debunking” undici settembrino, una dannosa bufala tesa a rinforzare le proprie leggende pseudo-scientifiche a spese dell’ignoranza della gente.

Dall’articolo in questione è molto interessante un estratto conclusivo del famoso “debunker”:

“Vediamo dunque che non c'è alcun tabù nel contestare la "versione ufficiale" del NIST, neppure da parte di enti sicuramente lontani dalle idee cospirazioniste.”
(Paolo Attivissimo)

E’ vero! …da parte di tutti gli altri non c’è alcun tabù nel mostrare avversione ai rapporti del NIST.

1 commento:

schottolo ha detto...

@Viene riconfermata la dinamica del crollo: incendi incontrollati, innescati dall'impatto delle macerie delle Torri Gemelle, e assenza d'acqua negli impianti antincendio (per via delle condotte tranciate dal crollo delle Torri)

La società di sorveglianza aveva impostato il sistema anti-incendio in "modalità test" per lavori di manutenzione.. proprio quella mattina.

http://wtc.nist.gov/progress_report_june04/chapter1.pdf

Non capisco come si coniughi questo con le "colonne tranciate dai detriti" dal WTC..

E come hanno fatto a capire che erano state danneggiate? i detriti in maniera chirurgica ne hanno compromesso il funzionamento? mhaa..