lunedì 7 luglio 2008

Fake-blog "undici settembre": "Vergognoso "debunking"..."

Cosa sia peggiore dell’oscuramento di una testimonianza, da parte di un giornalista è indeterminabile…
Soprattutto quando questi si applica, giorno e notte, per tradurne molteplici, dall’inglese!
Come prima cosa si sarebbe portati a credere che chi stia facendo una ricostruzione simile, ha degli interessi dipendenti dalle conclusioni cui tale esposizione porterà…

Per chi non l’avesse ancora capito, si sta descrivendo il modo di fare giornalismo (…informatico? …bò) di Paolo Attivissimo, giornalista… informatico, nonché rappresentante del “debunking” italiano delle c.d. “teorie alternative” dell’11 settembre 2001.

Negli ultimi giorni si era dato da fare nella traduzione delle testimonianze raccolte nel libro “Firefight”, da me recensito qui:

Dette traduzioni, ambiguamente, riportavano fedelmente tutto ciò che riguardasse il ritrovamento dei pezzi di rottami d’aereo rinvenuti al Pentagono… (non ha fatto alcuna differenza se i pezzi erano sempre gli stessi. Evidentemente se dieci persone hanno visto lo stesso pezzo, nel “debunking”, equivale a dire che son stati visti dieci pezzi…)

Questo tipo di ricerca, come già detto nei precedenti post di “fakeblogdebunker”, è, senz’ombra di dubbio, fallimentare… Quando si tende a evidenziare certi particolari piuttosto che altri, per convenienza delle conclusioni, il risultato della ricostruzione diviene con tutta evidenza fraudolento.
La frase selezionata nello screen-shot, scritta dal sedicente giornalista, è disonorevole per, almeno due motivi: sia per non render giustizia ad una coraggiosa testimonianza di Barry Jannings (mostrata qui di seguito) e sia per una verità che le vittime assassinate l’11 settembre 2001 ancora non hanno trovato…

Nell’intervista, a 5:48, Barry Jennings:


…the fireman escorting him instructed Jennings and Hess not to look down because "…we were stepping over [dead] people... and you know you can feel when you are stepping over people."

…il pompiere che lo stava scortando istruì Jannings ed Hess di non guardare giù perché “stavamo camminando sopra I corpi delle persone… e voi sapete, che potete rendervi conto se ci state camminando sopra.”

Barry, si trovava all’interno del WTC7, era sceso dal 23° piano quando in suo soccorso arrivarono i pompieri.

Si parla esplicitamente di uomini morti all’interno dell’edificio crollato alle 17:20 del pomeriggio dell’11 settembre 2001: Barry Jannings è un testimone oculare.

Frammento importante della testimonianza di Jennings, risiede, inoltre, nel fatto di aver sentito forti esplosioni nel WTC7, ancor prima che le torri gemelle crollassero.

Nulla di tutto ciò, è riportato in The 9/11 Commission Report…
Così, sebbene in secondo piano, anche per quanto attiene al vergognoso “debunking” di Attivissimo & company…

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